Il Chelsea ha annunciato la definitiva cessione del club a un gruppo guidato da Todd Boehly: di chi si tratta e quali sono i dettagli dell’accordo?
Finisce ufficialmente l’era Abramovich: con un comunicato stampa diffuso nella notte tra venerdì e sabato, il Chelsea ha ufficializzato la cessione del club a una nuova proprietà, spiegando che l’operazione diventerà effettiva entro fine maggio.
Il costo della trattativa è di 4,25 miliardi di sterline (circa 5 miliardi di euro), di cui 2,5 miliardi serviranno per completare l’acquisizione, e secondo quanto riportato dal club Abramovich destinerà poi la totalità di questi fondi a iniziative benefiche. I restanti 1,75 miliardi verranno invece utilizzati per rafforzare il club, sia sul mercato che nelle sue varie attività, compresi lo stadio, il settore giovanile e quello femminile.
La nuova proprietà del Chelsea sarà un gruppo di investitori stranieri guidato dall’imprenditore statunitense Todd Boehly, già legato allo sport grazie ai suoi investimenti nel baseball e nel basket. Oltre a lui, a cordata è composta dal fondo Clearlake Capital e dagli imprenditori Mark Walter e Hansjoerg Wyss.
Chi è Todd Boehly e a quanto ammonta il suo patrimonio
Da quello che si capisce, sarà Todd Boehly l’uomo forte del gruppo che acquisterà il Chelsea. Statunitense di origine tedesca classe 1973, ha trascorso parte della sua vita a Londra negli anni Novanta, studiando alla London School of Economics e poi iniziando a lavorare nelle sedi locali di Citybank e First Boston.
Club Statement.
— Chelsea FC (@ChelseaFC) May 7, 2022
Successivamente ha lavorato, da partire dal 2001, per Guggenheim Partners, fino a che nel 2015 non ha fondato la sua società, Eldridge Industries, una holding che al momento controlla marchi come The Hollywood Reporter, Dick Clark Productions, Billboard, Security Benefit Life Insurance, Cain International, Keoma e Le Pain Quotidien, spaziando quindi dal settore dei media a quello assicurativo, dal ramo immobiliare a quello tecnologico, fino al settore della ristorazione.
Ma Todd Boehly è noto soprattutto per il suo interesse nello sport, particolarmente nella zona di Los Angeles: possiede infatti il 20% della nota squadra di baseball dei Los Angeles Dodgers e il 27% dei Los Angeles Lakers, altrettanto nota franchigia del basket (ma in città detiene anche una quota dei Los Angeles Sparks, altra squadra di basket locale). Già nel 2019 aveva provato ad acquistare il Chelsea da Abramovich, ma senza successo.
Secondo Forbes, il patrimonio di Todd Boehly, aggiornato a maggio 2022, equivale a 4,5 miliardi di dollari, che ne fanno, a soli 48 anni, il 637° uomo più ricco al mondo.
Mark Walter, Cleralake Capital, Hansjorg Wyss: chi sono gli altri nuovi proprietari del Chelsea
A completare il gruppo che erediterà da Roman Abramovich la proprietà dei Blues ci sono altri tre nomi. Il più importante è senza dubbio quello di Mark Walter, imprenditore statunitense di 62 anni e storico partner d’affari di Todd Boehly: è a capo di Guggenhim Partners, una società d’investimento che gestisce oltre 310 miliardi di dollari di asset, edè socio di Boehly ai Los Angeles Dodgers, dove riveste la carica di presidente. Forbes stima il suo patrimonio in 3,9 miliardi di dollari.
Hansjorg Wyss, invece, è un noto e molto stimato imprenditore svizzero di 86 anni che da tempo lavora negli Stati Uniti ed è famoso per il suo impagno nelle cause umanitarie. A livello di carriera finanziaria, è noto per essere il fondatore e presidente di Synthes USA, la divisione statunitense dell’azienda svizzera Synthes, che si occupa della produzione di strumentazioni mediche. Secondo Forbes, il patrimonio di Wyss ammonta a 5 miliardi di dollari.
In ultimo, il Chelsea del futuro sarà anche nelle mani di Clearlake Capital, un fondo di private equity fondato nel 2006 e con sede a Santa Monica, California, guidato da José E. Feliciano e Behdad Eghbali. I loro investimenti, fino a questo momento, sono stati orientati al settore tecnologico, a quello dell’energia e a quello alimentare, ma non solo: nel portfolio di Clearlake Cpital troviamo ad esempio Archer, BakeMark, Discovery Education, Irongate, Jacuzzi e Pomeroy, per un valore complessivo di 72 miliardi di asset.
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