Il capitano del Barcellona Piqué è accusato di aver preso soldi dall’Arabia Saudita per fare assegnare la Supercoppa spagnola a Ryad. Come stanno le cose?
Scandalo pasquale in Spagna: El Confidencial ha rivelato un caso di corruzione e potenziale conflitto d’interessi che coinvolge Luis Rubiales, presidente della Federcalcio spagnola, e il capitano del Barcellona Gerard Piqué. I due sono accusati di aver preso soldi dal governo dell’Arabia Saudita per l’assegnazione della Supercoppa spagnola del 2019.
I rapporti tra le parte, secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo, sarebbero attivi ancora oggi e ora potrebbero avere grosse ripercussioni sulle persone coinvolte. Piqué, infatti, sarebbe teoricamente parte dell’organizzazione del torneo, sebbene non ufficialmente, e allo stesso tempo capitano di una delle squadre che concorrono al titolo.
Lo scandalo Piqué – Arabia Saudita
Nel 2019, la Federcalcio spagnola ha sancito un ricco accordo con l’Arabia Saudita per andare a giocare nel paese arabo la Supercoppa nazionale, realizzando una nuova formula a quattro squadre, con due semifinali più una finale. Il progetto fu molto contestato a causa delle note violazioni dei diritti umani in Arabia Saudita, ma i soldi offerti dal governo locale erano troppi per rinunciare.
El Confidencial ha però ottenuto dei documenti e anche degli audio in cui si scopre il ruolo avuto da Gerard Piqué, accanto a Rubiales, nella definizione dell’accordo, soprattutto in termini economici. Il difensore del Barcellona ha spinto per definire un investimento di 40 milioni a edizione da parte dei sauditi, 8 dei quali da destinarsi al Barcellona.
El 15 de septiembre de 2019, Rubiales envió un audio a Piqué en un tono propio de dos socios que comparten intereses económicos. "Geri, enhorabuena. Ya son más de las 12 y por lo tanto ya es firme el acuerdo con Arabia Saudí" #SupercopaFileshttps://t.co/fC8aW4G4Ge pic.twitter.com/FB2obq2qCq
— El Confidencial (@elconfidencial) April 18, 2022
Il problema più grave, però, sembra essere il ruolo di Kosmos, un’azienda spagnola che ha agito ufficialmente da intermediaria nella trattativa e che è di proprietà dello stesso Piqué. Che il difensore catalano e la sua società avessero aiutato alla definizione dell’accordo era già stato confermato tre anni fa da Rubiales, ma adesso viene fuori che per questo ruolo Piqué starebbe ricevendo da allora una commissione dal paese arabo, pari a circa 4 milioni di euro all’anno.
Questi soldi andrebbero a rappresentare un conflitto d’interesse, dato il ruolo sportivo del giocatore del Barcellona. Che questo aspetto potesse presentare problemi legali sembra che fosse cosa nota alle parti in causa: è per questo che Kosmos non ha ricevuto la sua commissione direttamente dalla Federcalcio spagnola, che l’aveva contattata, così da non infrangere il codice etico. Le manovre al limite della società di Piqué, però, erano già state denunciare nel 2019 da El Mundo.
Siamo su Google News: tutte le news sul calcio CLICCA QUI