Rafael Leao sta rendendo meno del previsto nelle ultime partite con il Milan, e c’è chi ora lo indica come responsabile del calo dei rossoneri. Cosa succede al portoghese?
Non segna da fine febbraio, Rafael Leao, che si è fermato da allora a 11 gol stagionali. Un netto miglioramento rispetto alla stagione passata, ma dopo che in tanti avevano salutato quella attuale come l’annata della consacrazione del talentuoso attaccante milanista, ora qualcosa sembra essersi bloccato.
E il problema non riguarda solo il portoghese, perché nell’ultimo mese con lui si è bloccato tutto l’attacco rossonero: dalla sua rete all’Udinese del 25 febbraio, che suggellò l’1-1 tra le due squadre, il Milan ha segnato appena 3 gol in 5 partite, chiudendo sullo 0-0 nelle ultime due occasioni, contro Bologna e Torino.
Una coincidenza che salta all’occhio, mentre i ragazzi di Pioli hanno fallito l’allungo in classifica e si ritrovano ora primi con soli due punti di vantaggio sul Napoli e sull’Inter, che però deve recuperare una partita. Attorno a Rafael Leao, nelle ultime settimane, si sono però ammassate continue voci di mercato che potrebbero aver influito sul suo rendimento.
Il digiuno da gol di Rafael Leao
491 minuti senza segnare, per Leao: non il record stagionale (aveva già avuto un lungo digiuno tra ottobre e gennaio), ma di sicuro numeri poco incoraggianti, soprattutto perché arrivano in un momento delicato della stagione.
In tutto questo, potrebbe stare pesando la situazione di mercato del portoghese, che ha un contratto in scadenza nel 2024 ma diversi club europei che gli gravitano attorno, a partire dal PSG, che secondo alcune fonti sarebbe pronto a ripartire da lui in caso di probabile addio di Mbappé.
Infatti i rossoneri hanno già offerto un nuovo accordo fino al 2027, per cautelarsi ed evitare altri casi in stile Donnarumma, Calhanoglu e Kessie. Al giocatore sono stati offerti 4 milioni all’anno, ma Leao sta tergiversando, perché in ballo c’è anche il contenzioso giuridico con lo Sporting Lisbona, che sembra potersi concludere con la condanna del lusitano al pagamento di 16,5 milioni di euro al suo vecchio club. Una cifra non esigua, che potrebbe spingerlo a chiedere più soldi al Milan e, magari, a studiare un trasferimento altrove già la prossima in estate, in cerca di un contratto più vantaggioso.
Leao è un problema per il Milan
A questo ai aggiungono le accuse secondo cui Rafael Leao, data la sua condizione recente, sarebbe più un danno che un beneficio per la squadra di Pioli. Dopo la gara col Torino di domenica sera, l’attaccante è stato bersagliato dalla critiche della stampa e dei tifosi. Tuttosport ha scritto di lui, per esempio: “Perché tutte quelle pause, perché non finisce mai una progressione in maniera pericolosa, perché non fa nemmeno un tiro in porta?”.
In realtà, però, è difficile accusare seriamente il portoghese di rappresentare il principale problema di una squadra che in generale nelle ultime giornate ha avuto un calo di numeri offensivi. Ma tutta la stagione del Milan non ha dimostrato grande brillantezza a livello offensivo: quello dei rossoneri, in effetti, è solamente il quinto miglior attacco della Serie A.
Al netto di una stagione straordinaria nel modo in cui ha saputo gestire la sua pur giovane squadra, Pioli deve fare i conti con una rosa a cui manca un vero e proprio leader realizzativo, tra il calo di Ibrahimovic, l’ascesa di Leao e l’inserimento di Giroud. Un trono vacante, insomma, quello di terminale offensivo del Milan: le tre punte hanno realizzato esattamente 8 reti a testa, e nessun milanista è ancora arrivato dunque in doppia cifra nei gol stagionali, sebbene siamo già ad aprile, con sette partite alla fine dell’annata.
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