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Il Barcellona ha notoriamente grosi problemi economici, eppure continua a essre molto attivo sul mercato, e sta già puntando una serie di colpi per l’estate.

Lontano 15 punti dal Real Madrid capolista e fuori dalla Champions League, il Barcellona sta cercando di completare al meglio questa stagione di transizione, in cui Xavi dovrà assestare la squadra e avviare un nuovo progetto vincente dalla prossima annata.

Anche grazie a importanti investimenti sul mercato, che continueranno quelli già effettuati a gennaio (Ferran Torres, Adama Traoré e Pierre-Emerick Aubameyang). Eppure, solo la scorsa estate si parlava dei gravi problemi economici dei blaugrana, che avevano portato al mancato rinnovo di Messi. E anche oggi, le cose non sembrano essere tanto migliorate: il Barça ha superato il tetto salariale della Liga di oltre 144 milioni di euro.

Viene allora logico domandarsi: come farà a fare il mercato che gli si prospetta, con i possibili arrivi di Andreas Christensen, Cesar Azpilicueta, Franck Kessie, Matthijs de Ligt e Erling Haaland?

Debiti e mercato del Barcellona

Il club catalano è l’unico, al momento, ad avere un numero negativo in rapporto al salary cap del campionato spagnolo, e secondo varie fonti la società avrebbe debiti complessivi superiori al miliardo di euro.

È ovvio che, in queste condizioni, la possibilità di tornare sul mercato a giugno e portare significativi volti nuovi in rosa dovrebbe essere preclusa. Eppure, nonostante i debiti e le limitazioni il presidente Laporta ha concluso importanti acquisti già a gennaio: Ferran Torres è costato 55 milioni di cartellino più 4,6 all’anno da qui al 2027; Aubameyang è arrivato a costo zero, ma da qui a giugno dovrebbe guadaganre tra i 2 e i 3 milioni di stipendio; Adama Traoré è stato preso in prestito, ma con un diritto di riscatto fissato a 30 milioni.

È facile immaginare che siano stati proprio questi ultimi colpi ad aggravare una situazione economica già non solidissima (lo scorso autunno, il resoconto della Liga sulle spese per gli ingaggi dava il Barcellona in positivo di quasi 80 milioni), e a cui prima o poi la società dovrà porre rimedio.

In quel caso, però, il mancato acquisto di Yusuf Demir, la cessione di Coutinho e il ritiro di Aguero avevano contribuito ad alleggerire il carico delle spese sui blaugrana.

Pedri Barcellona

Fonte: Insidefoto

Cosa succede ora

Come sottolineato da Filippo Maria Ricci sulla Gazzetta dello Sport, il saldo negativo del Barça di cui si parla da ieri non impedisce realmente al club di fare nuovi acquisti. Il problema è che avrà dei vincoli sul mercato:

  • per ogni 4 euro risparmiati, ne potrà investire 1 in stipendi;
  • in caso di rinuncia a stipendi elevanti, potrà investire 1 euro ogni 2 risparmiati;
  • dovrà fare delle importanti cessioni.

Quest’ultimo punto può essere percorso attraverso tre vie: la cessione del 49% delle quote dell’Espai Barça, la nuova struttura di sviluppo del club, per circa 300 milioni; l’accordo di sponsorizzazione da 280 milioni di euro con Spotify, in via di definizione; un accordo con il fondo di private equity CVC, che porterebbe altri 300 milioni in cassa (di cui il 16% spendibili in cartellini e un altro 15% in stipendi).

Ecco perché il prossimo mercato del Barcellona dovrà passare da investimenti oculati, compensati probabilmente da ulteriori cessioni (almeno uno tra Umtiti e Lenglet, l’addio definitivo di Griezmann, le scadenze di contratto di Dembelé, Luuk de Jong e Sergi Roberto).

In quest’ottica, sembra quasi impossibile che il Barcellona possa puntare a grosse spese per i cartellini, il che significa che Haaland e De Ligt sono con ogni probabilità dei sogni destinati a non realizzarsi. Più facile, invece, arrivare a giocatori che stanno per svincolarsi: Christensen, Azpilicueta e Kessie sono quindi obiettivi concreti.

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