Col Chelsea a rischio, Lukaku potrebbe operare un clamoroso ritorno all’Inter. Ma quanto è fattibile questa operazione, al di là dei sogni di mercato? Proviamo a capire.
Sembra stia diventando meno impossibile più che passa il tempo, il ritorno di Romelu Lukaku all’Inter: la crisi che sta vivendo il Chelsea potrebbe infatti cambiare le carte in tavola per il futuro del club londinese.
In pochi giorni, infatti, Abramovich ha messo in vendita il club, poi è arrivato il congelamento dei beni – che di fatto stoppa qualsiasi operazione commerciale dei Blues e ne mette a repentaglio la stabilità economica – e, in ultimo, anche il blocco di un conto corrente bancario. Attualmente, non è nemmeno chiaro se il club potrà essere in grado di pagare gli stipendi di staff e giocatori, o le trasferte internazionali.
Lukaku torna all’Inter: cosa serve
In tutta questa intricata situazione, sulla sponda nerazzurra di San Siro si riprende a sognare un possibile come back do Big Rom, giocatore senza dubbio ben voluto viste le recenti difficoltà in avanti e la necessità di trovare un rimpiazzo più giovane a Edin Dzeko. Comprensibilmente, però, la trattativa è molto complicata, e necessita di alcuni requisiti.
Il primo, è che il Chelsea deve essere lasciato maggiormente libero di condurre operazioni di mercato: se non può vendere giocatori, l’unico modo per andarsene è alla scadenza del contratto, e quella di Lukaku non arriverà prima del 2026. Secondo varie fonti, presto di potrebbe raggiungere un accordo in questo senso con il governo britannico, al fine di evitare il default.
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Poi ci sono le questioni puramente economiche: quanto potrebbe costare il centravanti belga? A quasi 29 anni e con una stagione non proprio brillantissima (11 gol in 31 partite), il suo costo dovrebbe comunque essere molto alto, considerato che i Blues lo hanno pagato 113 milioni di euro all’Inter la scorsa estate. E i nerazzurri, al momento, non possono chiaramente coprire questa cifra.
Ecco perché sembra più probabile si debba puntare al prestito, magari offrendo al Chelsea un sconto sulla restante parte del compenso per il cartellino che il club inglese sta ancora finendo di versare all’Inter (e che, fondo cassa permettendo, i Blues hanno facoltà di continuare a corrispondere, essendo un’operazione commerciale conclusa prima delle sanzioni degli scorsi giorni). Secondariamente, l’attaccante dovrebbe fare ridursi l’ingaggio, che oggi ammonta a 12,5 milioni a stagione (ne servirebbero non più di 7,5, per l’ok dell’Inter).
Quanto è fattibile?
L’operazione per il Lukaku 2 è, come potete immaginare, alquanto difficoltosa. Prima di tutto, dal lato Chelsea: se il club dovesse avere il via libera alle cessioni, probabilmente cercherà di ottenere cash il prima possibile per sopravvivere, quindi l’ipotesi del prestito di Lukaku sarebbe molto poco utile ai Blues.
Ma già così, la trattativa sembra veramente dispendiosa per l’Inter, e andrà valutata la situazione economica generale di Suning, di cui da un po’ non si sta più parlando. L’arrivo del centravanti belga sarebbe possibile solo a seguito di alcune cessioni per alleggerire il monte ingaggi (Vidal e Sanchez su tutti).
Infine, c’è il fatto che Lukaku potrebbe avere altre pretendenti. Quella a cui è più logico pensare è chiaramente il Tottenham di Antonio Conte, che potrebbe coprire con meno difficoltà le richieste economiche di club e giocatore, ricongiungendolo all’allenatore con cui ha reso meglio in carriera e permettendogli di andare avanti a giocare in Premier League. Unico problema agli Spurs, l’eventuale competizione con Harry Kane.
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