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L’Inter è l’unico dei 12 fondatori originari della Superlega ad aver abbandonato il progetto, stando a quanto si legge. Ma quali sono i motivi dei nerazzurri?

Da ieri si è tornati a parlare della Superlega, a meno di un anno di distanza dal fallimento del clamoroso golpe contro la UEFA da parte di 12 club europei. Durante il Financial Times Forum di Londra, Andrea Agnelli, uno degli alfieri del progetto, ci ha tenuto a precisare che, secondo lui, l’esperienza è stata tutt’altro che fallimentare.

Particolarmente interessante la motivazione addotta: “12 club hanno firmato un contratto di 120 pagine, che è ancora vincolante per 11 di quei club“. I nomi li conosciamo bene: le tre big italiane, le tre di Spagna, e sei top club della Premier League. Ma Agnelli sostiene che una di queste 12 società si sia nel frattempo tirata indietro.

Sarebbe facile immaginare che si tratti di una delle squadre inglesi, le prime a sfilarsi e a far quindi naufragare il progetto, e invece secondo il programma radiofonico spagnolo Tiempo de Juego, dell’emittente COPE (la seconda radio generalista più ascoltata nel paese iberico), il club dissidente sarebbe l’Inter.

I motivi del no dell’Inter alla Superlega

Se, nelle parole del massimo dirigente della Juventus, la Superlega è ancora una realtà, anche se al momento è posta in stand-by, all’Inter si è pensato fosse meglio sfilarsi definitivamente dal progetto.

Secondo Tiempo de Juego, i nerazzurri erano l’unica delle 12 società coinvolte ad aver inserito nella propria adesione una clausola di rescissione, che permetteva di uscire dal progetto nel caso in cui non fosse stato approvato dagli sponsor. Le forti proteste internazionali contro la Superlega, hanno evidentemente convinto Zhang a tirar fuori il club dall’iniziativa, di cui ora non fanno più ufficialmente parte.

In aggiunta a questo, l’Inter avrebbe dovuto far passare la sua effettiva adesione alla Superlega a un voto favorevole dell’assemblea dei soci, cosa che al momento non si è mai nemmeno messa in discussione. Se la Superlega dovesse rinascere in futuro, quindi, l’Inter non dovrebbe esserne parte.

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