Per la Juventus il sogno scudetto è sempre più irrealizzabile, per cui l’obiettivo è ora la qualificazioni in Champions League: cosa serve per raggiungerla?
Al momento, il quarto posto già c’è; i punti dal Napoli terzo sono sei, anche se i partenopei hanno un match da recuperare, mentre quelli di vantaggio sull’Atalanta sono tre, ma anche la Dea deve giocare una partita per rimettersi in pari. Per la Juventus, quindi, l’obiettivo della Champions League non è ancora raggiunto, mentre quello dello scudetto sembra semprepiù fantascientifico.
È ancora presto per fare pronostici affidabili su come andrà a concludersi questa stagione di Serie A, ma possiamo già farci un’idea di cosa serva alla Juventus per ottenere la qualificazione alla prossima Champions League, in termini di punti da conquistare nelle prossime 12 giornate.
La corsa Champions della Juventus
Dopo 26 partite, i bianconeri di Allegri si trovano a quota 47 punti in classifica e hanno ancora 36 punti da conquistare da qui alla fine del campionato. Il regolamento prevede che per entrare nella prossima edizione del massimo torneo continentale basti raggiungere la quarta posizione in Serie A, un piazzamento per cui, nell’ultimo decennio, sono serviti in media 69,7 punti.
Questo significa che la Juventus, per essere ragionevolmente sicura del risultato, dovrebbe portare a casa almeno 22-23 punti dei 36 in palio da qui a fine stagione. Si tratta grossomodo di 7-8 vittorie in 12 partite: un obiettivo tutt’altro che complicato, se pensiamo che i bianconeri dovranno giocare 9 partite contro squadre che, in questo momento, stanno nella metà bassa della classifica.
Negli ultimi dieci anni, il risultato numericamente più basso per il quarto posto in Serie A è stato quello della Lazio del 2011/2012, a cui bastarono 62 punti, ma è vero che, più di recente, la quota necessaria si è alzata. Nelle due scorse stagioni, in particolare, questo piazzamento è stato ottenuto solo dopo aver raggiunto 78 punti, e in generale nell’ultimo lustro solo una volta ne sono serviti meno di 72 (l’Inter, arrivata a pari merito dell’Atalanta ma dietro alla Dea per la differenza reti).
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