La possibile radiazione della Salernitana rischia di avere contraccolpi non solo sulla Serie A, ma anche sul campionato cadetto. Ecco cosa succede.
È ancora in alto mare la situazione della Salernitana, che ha tempo fino al 31 dicembre per passare di proprietà o sarà radiata dal calcio italiano. Una decisione di grossa rilevanza, che andrà a impattare in maniera decisiva sulla classifica della Serie A, ma non solo.
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In attesa di capire se si potrà verificare una soluzione positiva del caso dei granata (si parla ora di una cordata di imprenditori locali che potrebbe traghettare il club dalla gestione Lotito a una nuova), occorre iniziare a pensare a cosa potrebbe succedere in caso di esclusione della squadra a campionato in corso. In particolare in relazione alle promozioni e retrocessioni nelle leghe inferiori.
Le ripercussioni della radiazione della Salernitana
Per quanto riguarda la Serie A, l’esclusione del club campano comporterebbe l’immediata riduzione del campionato, per il girone di ritorno, da 20 a 19 squadre, con conseguente diminuzione delle retrocesse da tre a due.
Inoltre, tutte le partite della Salernitana giocate fin qui verrebbero sostanzialmente annullate. Significa che chi ha fatto punti contro i granata (vincendo o pareggiando) se li vedrà sottratti, così da riequilibrare la disparità di partite giocate dalle altre partecipanti al campionato. È ovvio che ciò avrà ripercussioni soprattutto nella lotta per non retrocedere, avvantaggiando le squadre che con la Salernitana hanno perso, e cioè Genoa e Venezia.
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Cosa succede in Serie B
La cosa si complica, però, quando tocca pensare a cosa accadrà nella definizione del prossimo calendario di Serie B. Il campionato cadetto dovrà comunque promuovere tre squadre in Serie A, così da ripristinare a 20 il numero di club della massima serie per la stagione 2022/2023. Ma dalla A ne scenderanno solo due, essendo la Salernitana costretta a ripartire dall’Eccellenza (o comunque da una categoria inferiore alla B).
Per non ritrovarsi con un campionato a 19 squadre, la seconda divisione italiana potrebbe essere costretta a ricorrere a contromisure eccezionali. Per adesso, l’idea più fattibile sembra essere quella di annullare il playout retrocessione, cioè quelli che tradizionalmente si svolgono (a meno di un divario superiore a 4 punti, com’è accaduto l’anno scorso) tra la 16° e la 17°.
In questo modo, le retrocesse dalla Serie B scenderebbero da quattro a tre, compensando la mancata retrocessione dalla Serie A a causa del caso Salernitana. Così, però, il problema si sposterebbe sulla Serie C, che si troverebbe con una retrocessa in meno; un guaio complicato ulteriormente dal fallimento del Catania annunciato ieri pomeriggio.
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