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Il Bologna sta vivendo un grande inizio di stagione, e dopo la vittoria sulla Roma si trova ora in ottava posizione, a un passo dall’Europa.

Se a inizio stagione vi avessero detto che il Bologna, dopo quindici partite, si sarebbe trovato in lotta per una qualificazione alle coppe europee, probabilmente non avreste preso sul serio il vostro interlocutore. Eppure i rossoblù sono in ottava posizione, a pari punti di Juventus e Fiorentina, +3 sulla Lazio e a -1 dalla Roma quinta.

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Da quando è arrivato Mihajlovic in panchina, a gennaio 2019, il Bologna non è mai giunto così in alto: nelle due scorse stagioni, le prime quindici partite del tecnico serbo avevano portato in dote appena 16 punti, mentre in questa siamo a otto in più.

Questa, però, è anche la stagione migliore della squadra nella gestione di Joey Saputo, l’imprenditore canadese arrivato a Bologna nel 2014, e che finora non ha mai visto il club andare oltre il decimo posto finale in Serie A. La qualificazione a una coppa europea non si vede, inoltre, dal 1999, quando la squadra allora allenata da Carlo Mazzone sconfisse l’Inter nello spareggio per la Coppa UEFA.

 

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Il Bologna al momento della verità

Chi se lo aspettava? E dire che il mercato estivo aveva lasciato intravedere ambizioni di un certo peso: nonostante la remunerativa cessione di Tomiyasu all’Arsenal, il Bologna aveva investito nel riscatto definitivo di Musa Barrow dall’Atalanta, nell’acquisto di Bonifazi dalla Spal e in quello di un giocatore d’esperienza come Marco Arnautovic.

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A onor del vero, però, i 26,4 milioni spesi la scorsa estate dal Bologna sul mercato sono stati una delle cifre più basse investite nel corso della gestione Saputo (il quinto più basso investimento in nove stagioni), e nell’estate pre-pandemia i rossoblù erano arrivati a spendere oltre 67 milioni peri nuovi acquisti.

Questo, unito ai dubbi attorno a vari elementi della rosa non sempre all’altezza delle aspettative (Soriano, Sansone, Orsolini, Santander), aveva portato a ritenere il progetto del Bologna fin qui molto deludente, improntato unicamente al raggiungimento di una comoda salvezza. Invece, in questo avvio di campionato gli emiliano stanno sorprendendo tutti.

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I motivi dell’esplosione del Bologna

Basta dare un’occhiata alle statistiche per farsi un’idea di cosa sia cambiato a Bologna: i giovani stanno finalmente raggiungendo la piena maturazione. Non va sottovalutato questo fatto, appunto: in questi anni, il Bologna ha costruito la propria rosa puntando a ragazzi poco noti al grande pubblico e giocatori d’esperienza in cerca di rilancio.

arnautovic bologna

Fonte: officialbolognafc (Instagram)

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Tra questi ultimi abbiamo visto gente come Soriano e Sansone, reduci dal flop all’estero con il Villarreal, e più di recente è arrivato dalla Cina Arnautovic. Nonostante i molti dubbi attorno alle sue condizioni, il centravanti austriaco sta vivendo una delle sue migliori stagioni in carriera, e attualmente è il capocannoniere dei rossoblù con 6 gol in 14 partite (il suo record è di 12, stabilito oltre 11 anni fa al Twente).

Dall’altra i ragazzi che stanno finalmente sbocciando: Barrow è il perfetto esempio di questo trend, con 4 gol e 4 assist punta oggi alla sua definitiva consacrazione come attaccante totale. Ma poi ci sono Dominguez, Skov Olsen, Svanberg, Hickey (il 19enne terzino scozzese già a quota 2 reti quest’anno) e la nuova rivelazione Theate.

Mihajlovic avrà il non semplice compito di tenere unita la squadra e resistere, nei prossimi mesi, al probabile ritorno di club come Lazio e Sassuolo. Non sarà facile, ma una chiave di volta potrebbe essere l’eventuale recupero di Orsolini, che sarebbe dovuto essere la grande stella della squadra mentre ora, a 24 anni, si trova a non essere più certo di un posto nell’undici titolare.

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