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Rangnick è il nuovo allenatore del Manchester United: cosa aspettarci dal noto tecnico tedesco sulla panchina dei Red Devils?

È ufficiale: Ralf Ragnick sarà il nuovo allenatore del Manchester United. Per lui un contratto per sei mesi, teoricamente come traghettatore ma in realtà con l’opzione di diventare consulente del club per le due stagioni successive.

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Figura estremamente rispettata e influente nel mondo del calcio, Rangnick deve la sua fama soprattutto al lavoro come direttore sportivo svolto in vari club tedeschi (Schalke 04, Hoffenheim, RB Lipsia). È infatti dal 2019 che non si siede su una panchina, dopo aver guidato il RB Lipsia alla sua prima stagione in Bundesliga, chiudendo al terzo posto.

Un gioco moderno e propositivo

Negli anni, Rangnick si è costruito la fama di allenatore estremamento moderno nei metodi di gioco, alfiere di quella rivoluzione del calcio tedesco assieme all’ex-ct Joachim Low, orientatosi in questi anni verso un gioco più offensivo, tecnico e spettacolare.

In particolare, è ritenuto il padre del gegenpressing, il sistema di pressing alto e intenso divenuto il simbolo del gioco del Liverpool di Jurgen Klopp. È quindi logico supporre che al Manchester United Rangnick importerà immediatamente questo stile, rivitalizzando la manovra in fase di non possesso della squadra.

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A livello di modulo, l’allenatore e dirigente tedesco ha dimostrato di saperne utilizzare diversi, ma sempre preferendo schieramenti tattici che partono dalla difesa a quattro, d’altronde già utilizzata da Solskjaer. In passato lo abbiamo visto sperimentare formazioni che utilizzavano il 4-4-2, il 4-3-3 o il 4-3-1-2.

Rangnick al Manchester United: come gioca

Una delle prima questioni con qui dovrà confrontarsi Rangnick al Manchester United è quella del portiere: David De Gea è stato spesso oggetto di critiche, anche se finora Solskjaer lo aveva sempre preferito a Henderson. Lo spagnolo va recuperato, perché la sua abilità coi piedi è fondamentale per il gioco richiesto dal nuovo allenatore e su cui probabilmente verrà costruito lo United del prossimo futuro.

Scontato, come detto sopra, il ricorso a una difesa a quattro, che probabilmente includerà Wan-Bissaka e Shaw sugli esterni, e Maguire e Varane centrali. Il francese è un altro giocatore che per caratteristiche tecniche potrebbe rivelarsi decisivo, mentre per il suo compagno di reparto saranno necessarie delle riflessioni: giocatore molto fisico ma meno abile con la palla tra i piedi, Maguire è stato spesso accusato di non possedere il livello adatto ai Red Devils, ma le alternative a lui sono Lindelof e Bailly.

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Giocatori come Fred, Pogba e Van de Beek potrebbero essere i maggiori beneficiari della svolta tattica di Rangnick, mentre invece potrebbero risentirne due stelle come Cristiano Ronaldo e Bruno Fernandes. I portoghesi sono due sensazionali accentratori, tatticamente individualisti, mentre l’allenatore tedesco predilige il gioco di squadra.

Oltre a questo, il Manchester United dovrà venire a patti con la sua sovrabbondanza offensiva, con Rashford, Sancho, Greenwood, Lingard, Martial, Cavani, Mata e Diallo. Il lavoro di Rangnick consisterà prima di tutto nel mettere ordine nella rosa e potare i rami secchi (cosa accarà con Lingard?), ma anche capire cosa può davvero dare a questa squadra un eterno incompiuto come Martial.

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