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Piccoli, organizzati e preparati alla battaglia: ecco punti forti e debolezze della Macedonia del Nord, primo ostacolo per l’Italia verso Qatar 2022

Lo spauracchio in vista di Qatar 2022 è il Portogallo, ma per sfidare in un vero e proprio dentro e fuori Cristiano Ronaldo, l’Italia dovrà prima passare un altro esame. Quello della Macedonia del Nord, piccola nazionale che rappresenta una delle realtà più importanti del panorama balcanico.

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Un avversario che all’apparenza, sulla carta, non dovrebbe riservare troppi problemi, ma che in virtù della sua evoluzione recente va preso con le molle. Non sarà una sfida inedita: infatti, nelle qualificazioni a Russia 2018, Italia e Macedonia del Nord si erano già incrociate, con una vittoria in trasferta per l’allora squadra allenata da Ventura e il pareggio 1-1 dell’Olimpico Grande Torino.

Il cammino della Macedonia del Nord

Nel cammino che ha portato a questi playoff la Macedonia del Nord è arrivata seconda nel Gruppo J, dietro al colosso Germania e davanti a tante altre realtà importanti come Romania e Islanda. I 18 punti conquistati sono un buon bottino, impreziositi dalla vittoria per 2-1 in terra tedesca.

Nonostante ciò, decisive sono state le ultime due vittorie consecutive contro Romania e Armenia, quasi due scontri diretti superati agilmente dalla compagine balcanica, che ha evidenziato, tra le altre cose, un’ottima attitudine difensiva.

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MACEDONIA
Fonte: @ffmacedonia (Instagram)

Il ct e le stelle della squadra

Il commissario tecnico della Macedonia del Nord è Blagoja Milevski, 50 anni, un nome sconosciuto ai più diventato famoso per aver vinto un campionato in patria, qualche anno fa, alla guida del Vardar. Milevski è subentrato ad agosto a Igor Angelovski, che ha dato l’addio dopo più di sei anni.

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Uomo federale, di recente ha allenato l’under 21 macedone e l’Ashdood, squadra della prima divisione israeliana. Le stelle della squadra, dopo l’addio di Pandev, sono principalmente due: la prima è Eljif Elmas, centrocampista del Napoli, mentre la seconda è Enis Bardhi, fantasista del Levante.

A loro si aggiungono il portiere Stole Dimitrievski del Rayo Vallecano e il difensore Ezgjan Alioski, ex Leeds. Per il resto, la rosa è composta da giocatori che militano in campionati europei di medio o basso livello, se non in patria.

Modulo e formazione tipo

Milevski ha imbastito un 4-3-3 dal baricentro molto basso, che punta principalmente ad assorbire il dominio e il possesso avversario per poi ripartire verticalmente sfruttando la rapidità degli interpreti nel ribaltare il campo.

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Tra i pali c’è Dimitrievski, davanti al quale si muovono Ristovski, Velkovski, Musliu e Alioski. In mezzo al campo giocano Bardhi ed Elmas nel ruolo di mezzali, con Kostadinov mediano basso a protezione del pacchetto arretrato.

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Infine, il tridente offensivo è composto dall’ex palermitano Trajkovski e dall’interessante classe 2000 Churlinov, stellina dello Schalke 04, sugli esterni, mentre il centravanti – quando non è infortunato – è Nestorovski, oggi all’Udinese.

https://www.youtube.com/watch?v=kcCpWrdMD88

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