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La Coppa d’Africa è un fastidio ricorrente per i club europei, che ogni due anni persono dei giocatori per circa un mese nel bel mezzo della stagione. Come mai funziona così?

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Gli infortuni di Osimhen e Zambo Anguissa riportano al centro il problema periodico della Coppa d’Africa per i club dei campionati europei: il Napoli già sapeva che avrebbe perso due dei suoi migliori giocatori a inizio 2022, ma adesso la loro assenza rischia di essere ancora più lunga.

In generale, la Coppa d’Africa si è affermata come il torneo per nazionali più fastidioso per i club del Vecchio Continente, che si vedono sottrarre dei giocatori per anche un mese e nel cuore della stagione. Peraltro ogni due anni, invece che ogni quattro come avviene con Mondiali ed Europei: come mai il torneo del Continente Nero ha questa particolarità?

zambo anguissa camerun

Fonte: Insidefoto

Coppa d’Africa 2022: perché si gioca a gennaio

Il 9 gennaio inizierà la Coppa d’Africa in Camerun, un torneo a 24 squadre che si protrarrà fino al 6 febbraio. Il che significa che, con un po’ di sfortuna (o fortuna, a seconda di come la si guardi) certi club europei potrebbero perdere i propri giocatori per quasi un mese, durante il quale però i campionati andranno avanti.

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Una particolarità ricorrente, ormai, e spesso criticata da società e tifosi, ma di difficile risoluzione. Da tempo si discute di spostare il torneo in estate, durante la pausa stagionale, mettendolo in linea con le altre competizioni per nazionali, e nel 2019 ci si era anche riusciti: lo scorso torneo si era quindi svolto in Egitto tra il 21 giugno e il 19 luglio.

Anche questa edizione si sarebbe dovuta tenere in estate (e originariamente era nel 2021), ma a gennaio 2020 la CAF annunciò di aver accettato la richiesta del Camerun di anticiparla a gennaio a causa delle difficili condizioni climatiche nel paese.

Il problema non è tanto legato alle temperature (mediamente non c’è grande differenza tra estate e inverno), ma alla quantità di precipitazioni: tra luglio e agosto, infatti, il Camerun vive una stagione di piogge molto abbondanti, con le precipitazioni medie che passano dai 50 mm di gennaio a oltre 700.

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mahrez algeria

Fonte: riyadmahrez26.7 (Instagram)

Perché la Coppa d’Africa si gioca ogni due anni

Un’altra particolarità della Coppa d’Africa è quella di venire disputata ogni due anni, ovvero molto più di frequente rispetto a qualsiasi altro torneo per selezioni nazionali, che unitamente alla cadenza tradizionale a inizio anno la rende particolarmente invisa ai tifosi e dirigenti europei.

Nella sua lunga storia (la prima edizione risale al 1957, tre anni prima dell’esordio degli Europei), la competizione ha sempre cercato di mantenere il ritmo biennale. Ma a volte è andata diversamente: nel 2012 si è giocato in Gabon e Guine Equatoriale, e l’anno dopo in Sudafrica.

Questa particolarità della Coppa d’Africa è probabilmente dovuta alla grande passione per il calcio della popolazione del continente, che però si scontra con lo scarso livello dei campionati locali, dovuto alla forte emigrazione dei migliori giocatori africani. Un torneo ufficiale per squadre nazionali è quindi l’unico modo per gli africani di vedere da vicino i propri idoli e campioni, senza dover scendere a patti con il fuso orario dei tornei che si tengono nel resto del mondo.

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Questo è anche uno dei motivi per cui, di recente, i dirigenti del calcio africano hanno anche appoggiato l’idea proposta da Arsene Wenger di tenere anche i Mondiali ogni due anni. Infatti una cadenza ravvicinata di un torneo tecnicamente rilevante, come è pure la Coppa d’Africa, potrebbe aiutare a sviluppare ulteriormente il calcio locale, sia a livello tecnico-tattico che economico.

mohamed salah egitto

Fonte: mosalah (Instagram)

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