Antonio Conte, fresco manager del Tottenham, è stato molto vicino al Manchester United. Ma i Red Devils, non convinti a fondo, hanno mollato la presa
Antonio Conte è il nuovo manager del Tottenham da ormai qualche settimana. Il passaggio del tecnico italiano agli Spurs, però, sarebbe potuto saltare qualora ad affondare il colpo sul leccese fosse stato il Manchester United.
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Secondo alcune ricostruzioni fatte dai quotidiani inglesi, però, sarebbero stati proprio i Red Devils a far saltare tutto in extremis, tirando in ballo differenti vedute sulla gestione economica di un progetto sportivo che, sulla carta, sarebbe stato parecchio ambizioso.
Conte al Manchester United: i motivi del no
Per esempio, la dirigenza del Manchester United avrebbe mal digerito la richiesta tassativa di un budget da 250 milioni di sterline destinato alla prossima campagna di rafforzamento estiva. Un tale esborso, per i Red Devils, avrebbe significato gravare ulteriormente di debiti le casse del club.
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Già disastrate, questo va detto, e non è un dettaglio da sottovalutare. In secondo luogo, a fare la differenza pare ci sia stata la lunga indecisione da parte della dirigenza mancuniana nel cacciare Solskjaer.
Conte e debiti: qual è il budget per il mercato del Tottenham
A oggi infatti il norvegese è ancora seduto in panchina, nonostante i recenti risultati decisamente deludenti. Così Conte, che probabilmente voleva tornare in pista, ha un po’ raffreddato il tenore dei contatti con lo United, cominciando a guardarsi intorno.
Garanzie di vittoria
Nel frattempo infatti il Tottenham ha esonerato Nuno Espirito Santo, liberando così il posto per l’italiano che, con qualche mese di ritardo, ha ritrovato Fabio Paratici. In attesa di capire quanto gli Spurs saranno disposti a concedergli, però, c’è da dire che il fattore economico rimane al centro di tutto.
Quali potrebbero essere i primi colpi del nuovo Tottenham di Conte
Come già successo al Chelsea e all’Inter, Conte vorrà carta bianca per rinforzare un Tottenham fortemente bisognoso di alzare la qualità per rientrare nel giro, come minimo, della top 4 di Premier League.
Conte al Tottenham: modulo, formazione e possibili acquisti
Ma lo United negli ultimi anni ha speso troppo, mettendo in rosa giocatori di prima fascia che non possono essere cassati senza prima almeno averci lavorato su, perché la loro presenza gonfia il monte ingaggi e piazzarli sarebbe complicato. Così Conte e i Red Devils, forse saggiamente, hanno deciso che il matrimonio non s’aveva da fare. La bontà della scelta, come sempre, la darà il tempo.
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