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La Sampdoria di D’Aversa sta implodendo su sé stessa ma, nonostante il pessimo avvio di stagione, il presidente Ferrero ha scelto di confermare l’allenatore, almeno fino alla gara contro la Salernitana. 

Ha il sapore di un’ultima chiamata per l’ex allenatore del Parma, questa sfida contro la Salernitana rivelerà la vera natura di una Sampdoria disunita e sconclusionata, messa insieme alla bene e meglio in estate da un pigmalione con velleità di profeta. 

Questo è stato Ferrero nell’atto di costruire l’ultima Samp, questo è stato Ferrero nello scegliere D’Aversa e questo è Ferrero oggi nel confermare un allenatore in palese difficoltà. 

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D’Aversa: capolinea annunciato? 

Nove punti in dodici partite, quindici gol fatti al netto di venticinque subiti, solo due vittorie in campionato e un fragile equilibrio tattico che oscilla dal 4-3-3 al 5-3-1-1 senza soluzione di continuità. Un fallimento ideologico della Sampdoria che oggi naviga al 18esimo posto della nostra Serie A. 

Eppure D’Aversa – al netto di ritiri idilliaci e soste potenzialmente salvifiche (basti vedere quanto fatto dai cugini con l’arrivo di Sheva) – è ancora lì. 

E si trova ancora lì per una serie di motivazioni non ascrivibili alle questioni di campo, ma di board direttivo. Il parterre di consiglieri – privati e non – di Ferrero ha sottolineato al pigmalione del Doria le necessità economiche di una squadra in piena decadenza. 

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D’Aversa prende 800 mila euro all’anno, e alternative a questi costi ce ne sono poche. Si era parlato con Liverani e con Maran, ma nessuno dei due soddisfa quanto desiderato dal presidente, si era parlato di Iachini, ma a Ferrero non piacerebbe la soluzione. E poi ci sarebbe Giampaolo. 

Giampaolo, Ranieri: quanto costano? 

Partiamo da un assunto: Ranieri non è rimasto in estate alla Sampdoria dopo un decoroso nono posto a quota 52 punti per questioni economiche. Le richieste dell’attuale tecnico del Watford erano troppo alte per le casse Doriane e quindi via su D’Aversa, alternativa low cost di cui Ferrero si è assunto tutte le responsabilità. 

In questo magmatico inizio di stagione però, è spuntato anche il nome del maestro Giampaolo, ex tecnico vate della Sampdoria oggi a libro paga del Torino per coccolarsi al caldo delle spiagge liguri (o al vento?). 

Un milione e mezzo di euro all’anno per tre anni: questa la richiesta di Giampaolo per tornare ad allenare una Samp in cattivissime acque di classifica e di plantilla, mai come oggi depauperata del talento vista anche l’assenza prolungata di Damsgaard. 

Dunque nessun cambio in panchina, con D’Aversa sempre in dubbio, per questioni economiche e di gusti personali: Giampaolo vuole troppo, Ranieri costava troppo, Iachini non piace al presidente, Maran e Liverani non sono considerati all’altezza. 

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E così, con Salernitana, Verona, Fiorentina e Lazio in programma prima del derby contro il Genoa del neo arrivato Andry Shevchenko previsto per il 10 dicembre, la Sampdoria si incammina con un allenatore in perenne dubbio, una società in difficoltà economica e una squadra senza idee. Non vorremmo essere in D’Aversa. 

sampdoria

fonte Immagine: @pr.massimo_ferrero (Instagram)

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