Il Milan lavora al riscatto a titolo definitivo di Brahim Diaz, una delle pietre angolari della squadra rossonera
Il lavoro di Pioli al Milan si sta certificando come uno dei migliori dell’ultimo anno e mezzo. Se i rossoneri sono là davanti e quest’anno possono cullare sogni di Scudetto il merito è soprattutto del tecnico, capace di armare una squadra competitiva andando a lavorarla anche mentalmente.
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Il resto lo ha fatto una dirigenza capace di alzare il livello svecchiando parallelamente una rosa che aveva bisogno di essere rivoluzionata. Maldini, Massara e Moncada hanno pescato tanto e bene, soprattutto dall’estero, club dal quale – oltre a Theo Hernandez – è arrivato anche Brahim Diaz.
Brahim Diaz, leader riconosciuto
Nonostante la poca incidenza nel derby pareggiato contro l’Inter, partita in cui Pioli lo ha tatticamente sacrificato nel ruolo di esterno, Brahim Diaz rimane comunque un riferimento importante per il Milan attuale.
La partenza record del Milan non va sottovalutata
Arrivato lo scorso anno tra la diffidenza generale, l’ex Real Madrid ci ha messo davvero poco a calarsi nella nuova realtà , dichiarando più volte di trovarsi molto bene al club e di volere a tutti i costi rimanerci. Non sarà facile, ma i rossoneri ci proveranno.
Milan, perché il riscatto di Hauge non è così certo
I numeri, d’altronde, non mentono: nelle 50 apparizioni messe assieme fino a oggi, lo spagnolo ha segnato 11 gol e messo a referto 6 assist, ma sono la sua collocazione e le sue qualità a renderlo indispensabile, nel palleggio, nella regia e tra le linee.
Riscatto da esercitare
Il Milan ha già cominciato a lavorare al suo riscatto. Brahim Diaz è arrivato in Italia in prestito secco per 200mila euro, ma in estate le due società hanno pattuito un ulteriore prestito biennale a 3 milioni di euro (1,5 a stagione) con diritto di riscatto fissato a 22 milioni e controriscatto a 27 milioni.
Brahim Diaz in Nazionale maggiore, un passaggio inevitabile
Il giocatore ha parlato della situazione dal ritiro della Spagna, ribadendo che il suo unico pensiero al momento è il Milan. Il prestito scadrà nel 2023, questo significa che Maldini e soci – per prenderlo a titolo definitivo – dovranno nuovamente sedersi a trattare col Real Madrid.
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Non sarà facile, ma comunque vadano le cose sul giocatore il club ha già potuto usufruire del Decreto Crescita, quindi una prima agevolazione fiscale, ammortando la spesa del prestito. Il problema rimane la presenza del controriscatto, che il Milan dovrà provare a eliminare.
Gol pesanti e attitudine da leader: Brahim Diaz all’esame Simeone
Qualora non dovesse farcela, i rossoneri metteranno a bilancio una piccola plusvalenza. Una parziale consolazione, certo, perché l’obiettivo principale è quello di acquistare il cartellino di Diaz, ormai entrato dentro gli schemi di Pioli e nel cuore dei tifosi.
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