Shevchenko è il nuovo allenatore del Genoa: per l’ex-attaccante del Milan si tratta della prima esperienza alla guida di un club, dopo il periodo in Nazionale.
Leggi anche | Chi è 777 Partners, il fondo americano che ha acquistato il Genoa
Inizia l’era 777 Partners al Genoa, e inizia prevedibilmente con l’esonero di Davide Ballardini, forse l’uomo che più di tutti ha incarnato, con il suo via vai sulla panchina ligure, l’epoca Preziosi. Una proprietà nuova, internazionale e ambiziosa non poteva non puntare su un profilo come quello di Andriy Shevchenko per guidare la squadra.
Un allenatore giovane, di fama mondiale non solo per i suoi trascorsi come calciatore ma anche da tecnico, e che conosce bene la Serie A in virtù della sua lunga permanenza al Milan. Una scommessa per entrambi, visto che per l’ucraino si tratterà del primo club del proprio curriculum.
Shevchenko, la carriera
Leggi anche | Dal Milan all’Ucraina: chi è Mauro Tassotti, il vice di Shevchenko
45 anni compiuti da poco più di un mese, Shevchenko è noto soprattutto per i suoi anni da giocatore, vissuti soprattutto in Italia con la maglia del Milan (tra il 1999 e il 2006, e poi una parentesi nel 2008/2009), oltre che ha un periodo meno fortunato al Chelsea e un altro, altrettanto storico, alla Dinamo Kiev, dove ha iniziato e chiuso la carriera.
In campo ha ottenuto grandi risultati, vincendo una Champions League e un Pallone d’Oro, e portando l’Ucraina ai Mondiali per la prima volta (nel 2006). E proprio dalla Nazionale, di cui è il massimo realizzatore della storia con 48 gol in 111 partite, Sheva ha intarpreso la sua nuova vita.
Leggi anche | Chi è Alberto Zangrillo, il prossimo presidente del Genoa
Nel 2016, dopo un’infruttuosa avventura politica, divenne un collaboratore del ct dell’Ucraina Mykhaylo Fomenko, che aveva già incrociato nei primi anni Novanta a Kiev, quando Shevchenko era un astro nascente della Dinamo e Fomenko guidò il club per una stagione.
L’esperienza agli Europei francesi fu poco soddisfacente, con un’altra eliminazione al primo turno come già avvenuto quattro anni prima in casa. A quel punto, la Federcalcio tornò a offrirgli la panchina dell’Ucraina, come già fatto nel 2012 subito dopo il ritiro, quando però Shevchenko aveva preferito rifiutare a causa della propria inesperienza.
Iscriviti al nostro canale YOUTUBE
La rivitalizzazione dell’Ucraina
Leggi anche | Genoa, la nuova proprietà al lavoro per il rinnovamento dello stadio
Cinque anni alla guida della Nazionale hanno plasmato l’immagine di Andriy Shevchenko come un allenatore giovane e propositivo, che ha saputo dare spazio alle nuove generazioni, grazie anche ad alcuni grandi talenti emersi sotto la sua gestione (Zinchenko, Mykolenko, Shaparenko, Malinovskyi).
In poco tempo ha saputo dare una nuova identità alla squadra e portare grande entusiasmo, conducendo l’Ucraina alla promozione del 2019 in Nations League A, sopravanzando la Repubblica Ceca.
Leggi anche | Nuova maglia dell’Ucraina: la UEFA ne impone il ritiro
Ma la vera e propria impresa è arrivata negli Europei della scorsa estate, quando la sua squadra è riuscita a superare il gruppo C come migliore terza, ma ottenendo già così il miglior risultato di sempre della sua storia. Poi, agli ottavi è anche arrivata la vittoria a sorpresa sulla più quotata Svezia, che ha prolungato l’esperienza dell’Ucraina di Shevchenko a EURO 2020 fino a quarti di finale, dove si è arresa all’Inghilterra.
Siamo su Google News: tutte le news sul calcio CLICCA QUI