I giocatori bocciati da Mourinho, nel corso della sua lunga carriera da allenatore, sono stati tanti, ma spesso l’allenatore portoghese ha dimostrato di aver sbagliato.
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Facile dire che i giocatori non sono all’altezza, ma mica sempre si ha ragione. José Mourinho, in questi anni, si è fatto la fama di allenatore pragmatico e difficile, che spesso dà giudizi netti su dei giocatori e li esclude dal proprio progetto tecnico se ritenuti in adatti. Ma altrettanto spesso i fatti gli hanno poi dato torto.
Oggi, in particolare dopo la sconfitta in Conference League contro il Bodo/Glimt, nel suo mirino ci sono Kumbulla, Reynolds, Calafiori e Carles Perez, ma già nelle settimane precedenti aveva messo ai margini Villar e Diawara. Scelte legittime per un allenatore, ma forse non sarebbe il caso di rivedere i propri criteri?
I giocatori bocciati da Mourinho
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Romelu Lukaku
È appena tornato al Chelsea, dopo essersi affermato all’Inter come uno dei migliori centravanti al mondo. Ma il belga aveva già calcato il campo di Stamford Bridge tra il 2011 e il 2013, mettendo assieme appena 15 presenze e nessun gol. Mourinho, all’epoca tecnico dei Blues, non gli diede mai spazio e infine lo lasciò andare all’Everton.
Kevin De Bruyne
Una storia simile a quella di Lukaku: anche lui belga, De Bruyne arrivò al Chelsea però nel 2013 dopo un’ottima annata al Werder Brema, ma finì presto bocciato da Mou, che lo descrisse come un “ragazzino arrabbiato” che non si impegnava in allenamento e si lamentava continuamente perché voleva andarsene. Il portoghese gli fece giocare appena 10 partite e poi lo cedette al Wolfsburg, dove De Bruyne divenne uno dei migliori centrocampisti al mondo.
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Leonardo Bonucci
La carriera di Bonucci ha spiccato il volo dalle giovanili dell’Inter, con cui aveva esordito in A già con Roberto Mancini, prima di venire prestato a Treviso e Pisa. Nel 2009, quando Mou arrivo in nerazzurro, valutò subito il giocatore inadatto al livello della squadra, e ne caldeggiò la cessione al Bari. In Puglia disputò una grande stagione e si trasferì alla Juventus, dove con Conte raggiunse la fama internazionale.
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Filipe Luis
A metà anni Duemiladieci, il brasiliano era uno dei migliori terzini sinistri in circolazione, e il Chelsea sborsò 20 milioni di euro all’Atletico Madrid per assicurarselo. E invece finì per aggiungersi alla lista dei giocatori bocciati da Mourinho: pur giocando in tutto 26 partite, rimase una riserva nei Blues, e l’estate seguente tornò a Madrid.
Mohamed Salah
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Pagato 15 milioni al Basilea nel gennaio 2014, Momo Salah è stata un’altra vittima illustre dello Special One: solo una manciata di minuti (19 presenze e 2 gol), poi a gennaio 2015 il prestito alla Fiorentina, l’esplosione in Serie A e la cessione alla Roma, step decisivo per la consacrazione dell’egiziano come star mondiale, status che riveste oggi al Liverpool.
Juan Mata
Quando Mourinho tornò al Chelsea ne 2013, Mata era appena stato eletto giocatore dell’anno del club, ma questo non impedì al portoghese di non averne grande considerazione, al punto da cederlo al Manchester United dopo solo sei mesi assieme. Qualche anno dopo Mou sarebbe arrivato però proprio ai Red Devils e avrebbe cambiato idea, facendo dello spagnolo uno dei leader della squadra. A volte ci si ravvede.
Bastian Schweinsteiger
L’approdo del tedesco al Manchester United nel 2015 era considerato uno dei maggiori colpi del periodo, ma dopo una buona stagione in Premier League sulla panchina dei Red Devils arrivò Mourinho. Schweinsteiger era ritenuto uno dei maggiori centrocampisti al mondo, ma l’incontro col portoghese significò la fine della sua carriera: 4 presenze e 1 gol (di cui nessuna in campionato) e infine il trasferimento negli Stati Uniti.
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