In Liga i soldi dai fondi d’investimento, che un tempo erano stati vicini all’accordo con la Serie A, stanno consentendo diversi investimenti nelle strutture.
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Ricordate la cordata Cvc-Advent-Fsi, che l’anno scorso pareva vicina a un rivoluzionario accordo economico con la Serie A? Ormai la trattativa con i cosiddetti fondi è storia passata, visto che Cvc si è accordato da poco con la Liga, ma è difficile non dire oggi che l’operazione è stata un’occasione clamorosamente persa dal nostro campionato.
Infatti, in Spagna i soldi dei fondi stanno già dando i proprio frutti, con alcuni club che hanno iniziato a investire nel miglioramento delle proprie strutture, dagli stadi agli impianti di allenamento. Un settore in cui da tempo in Italia ci si lamenta e si chiedono nuovi investimenti, finora senza successo.
Nuovi progetti in Liga
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In estate, i club della Liga hanno accettato di cedere il 10% dei diritti commerciali del campionato spagnolo al fondo di provate equity Cvc, ricevendo in cambio 2,7 miliardi di euro da suddividere tra le società di prima e seconda divisione per progetti di crescita e sviluppo.
Già a fine agosto il Maiorca, attualmente dodicesimo nella Liga e di proprietà statunitense, aveva deciso di investire in una consistente ristrutturazione dello stadio Son Moix, costruito nel 1999, che prevederà la rimozione della pista di atletica, mai amata dai tifosi dei Piratas.
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Adesso, secondo quanto riporta il sito Palco 23, i soldi versati ai club da parte di Cvc saranno utilizzati dal Real Valladolid, il club di proprietà dell’ex-calciatore brasiliano Ronaldo che oggi è nono in seconda serie, per vari progetti di miglioramento della società . Si inizierà con l’ampliamento della struttura della comunicazione del club, ma altri soldi saranno stanziati per coprire di debiti pregressi della società e per aumentare il tetto salariale.
La maggior parte dei nuovi fondi a disposizione del Real Valladolid (circa 30 milioni di euro, secondole stime) verrà invece utilizzata per un potenziamento delle strutture d’allenamento del club, aumentando il numero di campi a disposizione e costruendo una zona residenziale per i giocatori.
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L’affare (fallito) tra Serie A e fondi
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Col senno di poi, sembra difficile non notare le ottime potenzialità che avrebbe avuto questo accordo in ottica Serie A, se fosse stato concluso, anche considerando che al campionato italiano non era interessato solo Cvc, ma una cordata più ampia, che quindi avrebbe potuto stanziare finanziamenti maggiori.
Invece, l’affare non è andato in porto. I club del campionato italiano si erano spaccati su questo fronte, come conseguenza dell’altra battaglia in corso sui diritti tv del triennio 2021-2024, poi andati a Dazn. La maggior parte delle big, con l’eccezione della Roma, si opponevano infatti a un accordo con i fondi e all’idea di cedere parte dei diritti commerciali del torneo. Questa fazione riteneva che l’accordo con Dazn avrebbe portato abbastanza introiti da rendere inutile accordarsi con Cvc-Advent-Fsi.
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Per contro, gran parte delle piccole e la Roma (interessata all’accordo in virtù di un possibile ruolo dell’ad Fienga nella nuova media company) spingevano in favore della trattativa e, al tempo stesso, per il rinnovo dell’accordo sui diritti con Sky, accusando anche le big di non volersi accordare con i fondi a causa della clausola anti-Superlega prevista in caso di intesa. Alla fine, la prima fazione ha avuto la meglio, ottenendo l’accordo con Dazn e bloccando quello con Cvc e soci. Entrambe, oggi, sembrano scelte meno avvedute del previsto.
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