Nations League, nella giornata di oggi ci verranno decretate le prime quattro posizioni della seconda edizione della competizione.
Oggi si giocheranno le due finali della seconda edizione di Nations League: all’Allianz Stadium di Torino verrà deciso chi tra Italia e Belgio salirà sul gradino più basso del podio, mentre a San Siro verrà decretato il secondo vincitore della storia del torneo.
Negli ultimi giorni si è molto dibattuto sull’utilità di questa nuova competizione UEFA, che sembra non piacere molto né ai tifosi né ad alcuni calciatori. Uno di questi è il portiere belga del Real Madrid Thibaut Courtois, che negli scorsi giorni ha fatto sapere di ritenere inutile la finalina per il terzo posto.
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Nations League, come funziona
Qual è il format della competizione? Le squadre sono divise in quattro categorie, le quali vanno dalla A (la principale, che considera le dodici nazionali con il ranking più alto) alla D.
Le quattro vincitrici dei gironi più importanti si sfidano alla Final Four, mentre l’ultima classificata retrocede nel girone B. Questo meccanismo di promozioni e retrocessioni coinvolge tutte le prime e ultime classificate delle varie categorie.
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Nations League, a cosa serve
Come detto, nelle ultime settimane sono piovute numerose critiche addosso alla giovane competizione europea. In effetti, almeno per il momento, il nuovo torneo non ha un prestigio paragonabile a quello di Europei e Mondiali.
Anche il premio in denaro non è cosi consistente: la vittoria degli Europei ha portato nelle casse della Federazione italiana quasi 30 milioni di euro, mentre la vincente di stasera tra Francia e Spagna ne incasserà appena 4,5 milioni.
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A cosa serve allora la Nations League? La UEFA l’ha pensata per sostituirla alle banali amichevoli, dando la possibilità alle varie nazionali di affrontare squadre dello stello livello e stimolando i top player proponendo loro sempre più partite di cartello. Inoltre, va considerato che un’edizione su due del torneo metterà in palio alcuni posti per la qualificazione agli Europei successivi.
Una novità che, forse, piano piano otterrà sempre più consensi.
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