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Hugo Alvarado ha cominciato a cercare connazionali per passatempo, ma oggi molti dei calciatori scoperti da lui fanno parte di El Salvador

El Salvador va male? Nessun problema, ci pensa un tifoso. La curiosa storia raccontata dalla BBC ha per protagonista Hugo Alvarado, tifoso della nazionale caraibica nonché grande appassionato di calcio. Il 36enne salvadoregno ha passato anni a scandagliare video e articoli alla ricerca di calciatori da consigliare alla federazione locale.

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Il motivo è ben presto spiegato: al giovane non sono andati giù i pesantissimi cicli di sconfitte che El Salvador ha inanellato negli anni. Così, dopo alcune imbeccate di ottimo livello, la federazione ha deciso di metterlo sotto contratto come osservatore a tempo pieno.

Nuovi nomi per El Salvador: lo scouting di Alvarado

Alvarado ha infatti raccontato la sua storia ai microfoni della testata giornalistica inglese: “Ho iniziato per gioco – ha detto – entravo su internet e nella barra di ricerca scrivevo ‘calciatore madre salvadoregna’. Poi consultavo i risultati e, dalle foto, provavo a intuirne la provenienza”.

Se convinto dai tratti somatici, Alvarado li contattava su Facebook: “Ho trovato diversi calciatori eleggibili per El Salvador utilizzando questo metodo – continua – una delle mie scoperte più famose è stata Steve Purdy: nel nome non aveva nulla di salvadoregno, ma io lo avevo già sentito nominare”.

Purdy, che ai tempi giocava nel Monaco 1860, è stato uno dei primi giocatori a finire in nazionale grazie al lavoro di scouting di Alvarado. Oggi, nel gruppo squadra che di recente ha battuto Panama nelle qualificazioni a Qatar 2022, ben 8 calciatori arrivano grazie alla metodologia di cui sopra.

“È come vincere un jackpot”

El Salvador non gioca un Mondiale dal 1982 e il suo campionato locale conta solo 12 squadre professionistiche: “Qui da noi mancano i mezzi: le infrastrutture sono mediocri, così un calciatore cresciuto in un altro paese ha metodologie di allenamento e un’alimentazione che ci possono fare comodo”.

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Una volta scovati, però, andavano convinti: “È qui è stato più difficile – ha chiosato Alvarado – ma davanti a me ho trovato gente comunque disposta ad ascoltarmi. Alla fine molti di loro mi hanno dato retta e oggi la nazionale è più competitiva. Come mi sento? Come quando fai un jackpot“.

Le idee, come sempre, sono al centro di tutto.

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