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Yaya Toure ha parlato della profonda crisi del Barcellona, candidandosi per aiutare il club: “Ci sarĂ² sempre per chi ha creduto in me”

Il Barcellona sta attraversando una delle crisi piĂ¹ profonde della sua centenaria storia. Yaya Toure, che nel club ha militato per diverse stagioni in carriera, ha così deciso di tendere la mano alla dirigenza catalana. L’ex centrocampista del Manchester City si è infatti offerto di aiutare la squadra in qualunque maniera possibile.

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Lo ha fatto tramite i propri canali social, dove ha scritto vari post nei quali dipingeva la sua esperienza a Barcellona come una delle piĂ¹ formative della sua carriera: “SarĂ² sempre grato a questa societĂ  – ha rivelato – mi hanno preso quando ero giovane, dandomi grande fiducia”.

Yaya Toure chiama il Barcellona: “Il mio cuore è lì”

Yaya Toure arrivĂ² in blaugrana nel 2010 per volere di Pep Guardiola, che lo utilizzava come un vero e proprio allenatore in campo a tal punto che, piĂ¹ avanti, se lo è ritrovato al City sul finale di carriera. Poi l’ivoriano ha scelto di andare via per monetizzare gli ultimi anni da professionista.

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Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo in seguito all’ultima esperienza in Cina, Yaya Toure ha deciso di intraprendere la carriera di allenatore. Oggi lavora all’Akhmat Grozny, in Cecenia, dove ricopre il ruolo di vice e, parallelamente, sta studiando per conseguire il patentino UEFA A.

Ăˆ un momento difficile per il club, ma la mia convinzione è che il Barcellona sia forte. SarĂ² sempre disponibile se avessero bisogno di me: il mio cuore è ancora lì, con la societĂ , la cittĂ  e i tifosi” ha concluso.

Autocandidatura

Una autocandidatura spontanea per il post Koeman? In molti lo hanno ipotizzato, anche se va detto che a oggi le figure per sostituire – eventualmente, visto che poi subentrerebbero discorsi economici rilevanti – l’olandese sono quelle di Xavi e Roberto Martinez.

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Il Barcellona è partito molto male ed è reduce dal brutto 2-0 subito in casa dell’Atletico Madrid, devastato dai debiti e in preda a una crisi societaria senza precedenti, sulle scorie della gestione Bartomeu.

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