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La crisi del carburante dovuta alla Brexit che avvolge da settimane l’Inghilterra ha paralizzato la Non-league, il campionato non professionistico locale

La Non-league va in crisi, per colpa della Brexit. Sì, avete capito bene: il campionato non professionistico inglese, che anche all’estero attrae tanti appassionati del calcio di provincia, sta attraversando un momento di difficoltà causato dall’uscita dalla UE dell’Inghilterra.

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Nel weekend appena concluso ben 35 partite di Non-league sono state rinviate a causa della diffusa mancanza di carburante in alcune zone del paese. Per quanto riguarda alcuni tornei regionali come la Isthmian League e la Southern League, i match sono stati addirittura annullati.

Non-league in crisi: colpa della Brexit

La domanda di carburante è aumentata dopo che alcune stazioni di servizio sono state costrette a chiudere a causa della carenza di autisti. Infatti, con la Brexit molti lavoratori stranieri sono stati rimpatriati nei rispettivi paesi di provenienza e, ovviamente, questo ha causato mancanza di manodopera.

Nello specifico, centinaia di autisti da mesi non operano più in Regno Unito, visto che – secondo le stime del governo inglese – la maggior parte di loro proveniva dai paesi dell’est Europa. Non avendo più la possibilità di fermarsi in Inghilterra, o percependo un certo squilibrio, tanti di loro hanno lasciato il paese. Morale? Le compagnie di trasporti si ritrovano decimate.

Questo ha portato al rinvio di decine di partite, con società di Non-league impossibilitate a muoversi su strada: “Abbiamo avuto problemi a trovare bus adatti a portare la squadra in trasferta – ha detto il direttore generale dell’East Thurrok United, Phil Crowe – mettersi in strada, con il traffico e le code per far benzina, avrebbe rappresentato uno stress inutile per la squadra.

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