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Sconfitto sul campo dell’Alaves, l’Atletico Madrid si interroga sul momento attuale: i punti arrivano, ma il gioco latita

L’Atletico Madrid cade per la prima volta in Liga e lo fa nel match meno proibitivo, almeno sulla carta. Infatti, la banda del Cholo Simeone esce sconfitto da Mendizorroza, casa dell’Alaves fanalino di coda, con zero punti in cinque partite prima della sfida vinta 1-0, proprio contro i Colchoneros.

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A risolvere il match di ha pensato Victor Laguardia, di mestiere difensore centrale con 7 – compreso quest’ultimo – gol in carriera all’attivo, sfruttando un calcio da fermo per incornare la palla e posterizzare l’incolpevole Oblak. Un gol simile l’Atletico Madrid lo aveva già preso col Getafe, salvo poi ribaltare il match.

Atletico Madrid, un inizio da decriptare

Nonostante il buon inizio di Liga, se contestualizziamo il ragionamento soltanto ai risultati, l’Atletico Madrid ha più problemi di quanto non sembri. Infatti, anche quando la classifica è stata mossa, i Colchoneros hanno sempre fatto fatica.

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Ci sono diversi esempi a supporto: il pari con Villarreal grazie a un autogol al 100esimo minuto, il successo sul Getafe grazie a un uno-due mortifero di Suarez, ma anche i due 0-0 con Athletic e Porto, in Champions League, dove i madrileni non meritavano il punto.

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Per non parlare dell’1-0 estemporaneo al piccolo Elche e al 2-1 contro l’Espanyol, dove l’Atletico ha preso tre punti in maniera totalmente casuale per ciò che si era visto in campo. Insomma, i risultati e i punti rischiano di offuscare la reale percezione che si dovrebbe avere della squadra.

Il problema dell’attacco

A livello realizzativo l’Atletico Madrid ha fatto registrare più di un bug. A oggi, i biancorossi hanno segnato solo 9 gol in 7 partite: il dato non è preoccupante di per sé, visto che le squadre di Simeone tendenzialmente segnano poco, ma fa pensare il fatto che, parlando di reparto offensivo, a oggi la squadra ha forse quello più forte, ricco e completo di sempre.

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L’arrivo di Griezmann in extremis ha riportato a casa uno dei bomber storici del club, implementandolo a una rosa nella quale erano già presenti Suarez, Correa e Joao Felix. Poi, come se non bastasse, per sostituire Diego Costa è stato preso, in cambio di 30 milioni di euro, il brasiliano Cunha.

Se a questi aggiungiamo l’oggetto misterioso Joao Felix e lo snaturamento tattico di Marcos Llorente, il piatto è servito: Simeone saprà porre rimedio?

Geoffrey Kondogbia Atletico Madrid

I protagonisti inaspettati

Così, quasi inaspettatamente, i protagonisti di questo Atletico Madrid sono i classici gregari. Koke, la cui assenza si sta sentendo vista la poca incisività nel giro palla, poi Kondogbia, vera e propria pietra angolare della squadra, arrivando fino a Carrasco e Lemar.

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Quest’ultimo, che al momento è in infermeria, è stato più volte decisivo per i suoi movimenti taglienti tra le linee e l’imprevedibilità degli inserimenti senza palla, completamente recuperato dal Cholo nonostante un inizio poco incoraggiante.

Ma, complessivamente, l’Atletico Madrid non è una squadra imbattibile, tutt’altro: il Milan, prossimo avversario in Champions League, prenda nota.

 

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