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Brasile-Argentina, scontro di vertice nelle qualificazioni a Qatar 2022, è stata interrotta dopo pochi minuti per l’intervento della polizia: ecco cosa è successo e i possibili risvolti, spiegati bene

Doveva essere il piatto forte del turno di qualificazioni sudamericane a Qatar 2022, invece Brasile-Argentina si è trasformata nell’ennesima farsa.

La partita è durata circa sei minuti, comprensivi di un paio di interventi killer e una rissa sfiorata, prima che la polizia brasiliana facesse irruzione in campo con l’ordine di portare via quattro calciatori argentini.

Gli obiettivi delle forze dell’ordine erano, nell’ordine, Emiliano Buendia, Cristian Romero, Emiliano Martinez e Giovanni Lo Celso, la cui ‘colpa’ – secondo le autorità locali – sarebbe stata quella di non fare la quarantena obbligatoria prevista per gli atleti provenienti dal Regno Unito.

 

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Brasile-Argentina, una caccia all’uomo

Al di là della motivazione, la scena è stata decisamente surreale, con i poliziotti impegnati in una vera caccia all’uomo, gli argentini che difendevano i compagni e i brasiliani attoniti, in campo, totalmente inconsapevoli di ciò che stava accadendo attorno a loro.

Ovviamente non c’è stato spazio per riprendere il match inizialmente sospeso, a tal punto che l’arbitro venezuelano Valenzuela ha rimandato tutti negli spogliatoi. La partita non è ripresa, e anzi i quattro argentini ‘incriminati’ sono stati quasi assediati fino all’intervento del console che, mediando, ha permesso alla squadra di imbarcarsi per far ritorno a Buenos Aires.

I motivi dell’accaduto

Ma perché si è arrivati a tanto? Il Regno Unito aveva chiesto ai club di non liberare i propri giocatori in vista della sosta per le nazionali. Chi ha deciso di partire lo ha fatto a suo rischio e pericolo, soprattutto verso il Sudamerica che viene considerato come continente ad alto rischio di contagi.

I quattro argentini, per l’ANVISA (ovvero l’ASL locale), avrebbero dovuto osservare quindi una quarantena una volta entrati nel paese, cosa che non avrebbero fatto perché – secondo il protocollo redatto dalla FIFA e sottoscritto dalle federazioni – per i calciatori questo percorso non varrebbe.

https://www.youtube.com/watch?v=Q-ErNjG3kic

Infatti, probabilmente dopo essersi accorti dell’errore commesso, i funzionari dell’ANVISA hanno dichiarato prima che Buendia, Martinez, Lo Celso e Romero avrebbero mentito, dichiarando sui moduli per l’entrata in Brasile di non essere mai stati in Inghilterra nelle ultime due settimane.

Poi, per rincarare la dose e provare a giustificare la figura tragicomica fatta a livello mondiale, hanno comunicato che il fermo sarebbe avvenuto perché gli atleti di cui sopra sarebbero dovuti essere presi da parte e trasportati allo stadio con un altro mezzo, millantando accordi che non trovano conferme.

Che cosa rischia il Brasile?

Nei prossimi giorni FIFA e Conmebol apriranno un fascicolo per fare luce sull’accaduto. L’Argentina, che ha ufficialmente parlato tramite il presidente federale Tapia, chiederà ovviamente il 3-0 a tavolino, mentre a San Paolo si adopereranno per dimostrare che i rivali hanno operato in maniera opaca per far sì che gli ‘inglesi’ potessero prendere parte al match.

Il problema è che dalla CBF, ovvero dal quartier generale brasiliano, nessuno sapeva nulla: “L’ANVISA – ha dichiarato il numero uno a interim Caboblo – aveva autorizzato i 4 calciatori a giocare. Sarebbero stati trasferiti per chiarimenti in seguito. Non sappiamo cosa sia poi successo”.

Ordini da più in alto? Perché il protocollo firmato dai paesi del Mercosur parla chiaro e, a meno di ribaltoni, la responsabilità diretta ricadrà sulle autorità brasiliane. Che, tra le altre cose, non hanno considerato un’altra questione che l’Argentina potrà impugnare: anche Andreas Pereira e Willian sono appena rientrati dall’Inghilterra, eppure nessuno ha fiatato.

Evidentemente, si trattava di un altro Regno Unito.

 

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