Trasferimento last minute per Antoine Griezmann che torna così all’Atletico Madrid dopo due stagioni fallimentari al Barcellona
Nell’estate del 2018 il documentario ‘The Decision’, ideato da Gerard Piqué, servì solamente per far infuriare i tifosi del Barcellona, i quali vennero a sapere, dopo mezz’ora di tediose riprese da divo di Hollywood, che Antoine Griezmann sarebbe rimasto all’Atletico Madrid.
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Solo un anno dopo il francese avrebbe deciso di accettare finalmente la corte del club catalano, il quale si impegnò a elargire ai colchoneros i 120 milioni di clausola rescissoria. Un altro tentativo di cercare un socio di alto livello per Lionel Messi. Un altro buco nell’acqua. In primis perché l’argentino non permetteva al francese si districarsi partendo dalla sua posizione preferita, ossia quella di esterno destro libero di accentrarsi. Ma non solo.
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Fuor d’acqua
Abituato a sacrificarsi più di tutti agli ordini di Diego Simeone, Griezmann arrivava in un Barça logorato nel quale spiccava più per i ripieghi difensivi che per rompere le resistenze avversarie in attacco.
Il suo esordio con una doppietta al Real Betis, proprio in concomitanza dell’assenza di Messi, illuse tutti: la sua celebrazione tirando i coriandoli per aria sarebbe restata il primo e ultimo momento di assoluto giubilo tra lui e un Camp Nou che non gli avrebbe mai del tutto perdonato la pantomima dell’anno prima.
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Due stagioni intere dopo il ritorno del mancino all’Atletico è la conferma di un fallimento sportivo e soprattutto economico, quindi di un flop bilaterale per lui e per i catalani. Ogni gol del francese è infatti costato ben 3,42 milioni di euro, se ci riferiamo solamente al costo del cartellino. Il tutto prescindendo da un ingaggio netto di 18 milioni annuali, quanto stabilito dal contratto per le prime due stagioni. Dati eloquenti che rafforzano l’evidenza di un mancato ambientamento del francese in Catalogna.
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I frequenti fischi che lo hanno accompagnato spesso al Camp Nou hanno fatto da riflesso a un adattamento molto stentato del transalpino, il quale era stato accolto con riserva da Messi e Suarez. Non va dimenticato inoltre un suo importante alterco con Piqué con tanto di insulti diretti nella pesante sconfitta per 2-8 contro il Bayern Monaco ai quarti della Champions League 2019-20.
Griezmann e l’incubo Suarez bis
La volontà del Barça di disfarsi di un salario ingombrante è stata più forte della paura di rinforzare nuovamente una diretta concorrente nella lotta per il titolo di Liga. Un po’ come accaduto l’anno scorso con Luis Suarez, lasciato andare via per soli 5 milioni di euro con il proposito di alleggerire la massa salariale, il club catalano non solo ha rinnegato un’importante scommessa di mercato ma rischia di incespicare nuovamente nella stessa maledetta pietra.
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A gioire in questo momento è principalmente Simeone, il quale ritrova dopo due anni il suo soldato preferito, con il quale non ha mai vinto un titolo di Liga ma grazie al quale ha vinto un’Europa League. Al Barça, dove Ronald Koeman ha preferito ingaggiare il connazionale Luuk De Jong, adesso aleggia l’incertezza di un attacco totalmente inedito e della possibilità che Griezmann potesse effettivamente rendere al suo meglio adesso che si era liberato della lunghissima ombra di Messi.
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