Sono mancati i soldi – non a tutti, chiaro – durante questo calciomercato. Molti prestiti, trattative lunghissime per risparmiare 1-2-3 milioni, seconde opzioni totalmente a caso. Acquisti strani. C’entrano innanzitutto la pandemia e, poi, il fatto che il sistema – proprio per le conseguenze del coronavirus – sta cambiando. Un report della Uefa di pochi giorni fa ha denunciato 41 miliardi di euro spesi in una decade di calciomercato. Troppi.
Per parafrasare Ancelotti all’Everton nel 2020: “E’ finita un’era“.
Strano pensarlo nell’estate in cui Cristiano Ronaldo torna al Manchester United e Leo Messi per la prima volta in carriera lascia il Barcellona. Eppure le cifre sono irrisorie: l’argentino a Parigi a costo zero, CR7 in Inghilterra per giusto 15 milioni. In poche parole, le cifre sono sfasate, i rapporti di forza cambiati – a parte il dominio della Premier, le cui squadre hanno continuato a spendere più degli altri insieme al PSG – e la vecchia tautologia del tutto è quello che è non esiste più (nel calciomercato di oggi).
Per questo, fra acquisti no sense e sorprese, tanto vale rifugiarsi nel commento di quegli acquisti che possono suscitare un commento divertito, un abbozzo di scommessa sul rendimento che nessuno può immaginare, una battuta sul fatto che nessuno se lo aspettasse. D’altronde, c’è rimasto solo questo.
Acquisti strani, numero 1: Santiago Muñóz al Newcastle
Il primo film Goal! The Dream Begins è uscito nel 2005, seguito poi nel 2007 da Goal! 2. Parlava di un giovane messicano, Santiago Muñez, che da Los Angels vola a Newcastle per diventare un calciatore professionista e, magicamente, nei Mgpies di Alan Shearer e Sean Given, ci riesce. Tanto che, nel secondo film, va al Real Madrid dei Galacticos.
Per questo fa abbastanza ridere vedere che il Newcastle di Steve Bruce abbia acquistato proprio Santiago Muñóz dal Santos Laguna. Ha 19 anni, è un attaccante, e dicono pure che sia di discreto talento. Impossibile non pensare che dietro ci sia del marketing e che, fra tutti i giocatori disponibili (messicani e non) il Newcastle abbia acquistato volontariamente quello con quel nome, magari rinunciando a qualche gol. Eppure, anno prossimo, il sogno inizia ….
Acquisti strani, numero 2: Junior Messias al Milan
Fra le discussioni che circolano fra i tifosi del Milan, oltre all’affaire Donnarumma, c’è sicuramente il nodo gordiano relativo al trequartista. Sarebbe stato meglio tenere Calhanoglu? Isco sotto i 20 milioni era un’occasione d’oro? Maldini ha fatto bene a non pagarne 15 per un semi-sconosciuto del Brest? Alla fine, in ogni caso, è arrivato Junior Messias.
Profeticamente, Minuti di Recupero aveva proposto un’analisi sul futuro dell’attaccante brasiliano, non potendo sapere che Maldini avrebbe pescato proprio lui per sostituire il turco. Eppure, l’ex terzino del Milan ha scelto proprio una favoletta della buonanotte per ripristinare il talento rossonero sulla trequarti: dai frigoriferi a San Siro, dall’Eccellenza al Milan. Intanto, quello dei frigoriferi, anno scorso è stato il secondo miglior dribblatore della Serie A e ha fatto più gol di Dybala. Fra tutti i brasiliani che il Milan ha avuto – venuti da ogni dove: dal Real Madrid, dal Barcellona – mai avremmo pensato di vederne uno venire dalla costa ionica. A trent’anni, peraltro, e con precedenti problemi d’alcolismo.
Raramente, forse, (aggiungo) c’è stata tanta curiosità nel vedere l’esordio di un brasiliano con la maglia del Milan.
https://www.youtube.com/watch?v=qua90x_0DV0&ab_channel=LUTYHD
Acquisti strani, numero 3: Gianluca Busio al Venezia
Anche qui, c’è non poca retorica. Il ragazzo (italo)americano che sogna il salto nel grande calcio europeo. Solo che il Penzo di Venezia non è proprio simile al St James’ Park di Newcastle Upon Tyne e, soprattutto, l’atmosfera del Venezia non è la stessa di quella dei Magpies. Poco importa.
Gianluca Busio, mediano classe 2002, altezza 170 centimetri, sarà il nuovo play del Venezia di Zanetti, fermo a quota 0 punti e 5 gol presi in due partite di Serie A. Arriva dallo Sporting Kansas City, nome esotico che però rappresenta una delle migliori realtà degli ultimi campionati statunitensi. Il sogno italiano di Busio – che ha origini italiane: il papà è di Brescia – inizia da Venezia e per quanto possa essere divertente che un americano di nome Gianluca abbia fatto di tutto per arrivare in Italia, in realtà ci sono grandi aspettative per gli aspetti di campo.
Dicono sia un buon playmaker, bravo nei calci piazzati e senza paura nel giocare il pallone davanti la difesa – si è visto nel 2-0 regalato all’Udinese, ma comunque, è solo all’inizio. L’impatto con la Serie A non è stato facile ma c’è un campionato per far vedere che il suo sogno – come Muñez – è appena iniziato.