L’Austria si prepara agli ottavi di finale degli Europei 2021 giurando battaglia: cosa deve aspettarsi l’Italia dalla squadra di Franco Foda
Cristoph Baumgartner ha 21 anni, gioca in Germania nell’Hoffenheim e, da qualche giorno, è uno dei nuovi eroi per i tifosi della nazionale austriaca. Infatti, il giovane esterno offensivo ha scritto due primati nella stessa partita, prima segnando il gol più ‘giovane’ di sempre della storia degli Europei, poi regalando all’Austria la qualificazione agli ottavi di finale.
Una qualificazione storica, la prima di sempre per quella che viene trasversalmente considerata una delle nazionali emergenti del panorama europeo. Un suo gol ha infatti deciso lo spareggio contro l’Ucraina, regalando alla selezione allenata da Franco Foda il match di Wembley contro l’Italia.
Austria, una nazionale in crescita
“Tutti ci danno per sconfitti, ma non abbiamo paura” ha detto Baumgartner nella conferenza stampa di presentazione di Italia-Austria, aggiungendo una postilla sulle due partite vinte in stagione contro il Bayern dal suo Hoffenheim: “Faremo del nostro meglio, ma le difficoltà ci esaltano”.
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Un campanello d’allarme, quest’ultimo, per Mancini e i suoi ragazzi, che non dovranno assolutamente prendere sotto gamba un impegno pieno di insidie nascoste. L’Austria occupa attualmente la posizione numero 23 del Ranking FIFA e, da qualche anno, il dato tende a salire.
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D’altronde il buon lavoro fatto a livello di scouting, settore giovanile e naturalizzazione sta dando i propri frutti. Foda, nome e cognome che tradiscono le origini veneziane, è stato scelto in quanto giovane e molto preparato, dopo aver fatto la gavetta partendo dal ‘suo’ Sturm Graz.
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Il suo lavoro, a oggi molto positivo, ha qualificato l’Austria al suo secondo campionato europeo consecutivo e al secondo posto del girone in Nations League, che è valso alla nazionale la promozione nella prima divisione.
Come gioca l’Austria di Foda
Il 4-2-3-1 è il modulo di base di un’Austria che, ormai da tempo, si è scollata di dosso i classici luoghi comuni del calcio teutonico provando a privilegiare la qualità rispetto alla quantità . In tutto ciò è stato determinante la crescita del movimento locale, capace di produrre diverse realtà e giovani prospetti capaci di ritagliarsi un posto importanti anche in campionati top.
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L’undici di Foda è pieno di calciatori duttili e intercambiabili, votati principalmente al palleggio e si basa su una struttura centrale di grandissimo livello. La difesa è comandata da Martin Hinteregger, centrale dell’Eintracht, mentre in mezzo a dirigere le operazioni ci pensa Florian Grillitsch, metronomo dell’Hoffenheim.
Fondamentale, infine, anche il ruolo di Marcel Sabitzer, centrocampista del Lipsia che Foda utilizza come leva centrale sulla trequarti per spezzare le linee avversarie. Il resto è un gruppo complessivamente di ottimo livello, forgiatosi principalmente nella vicina Bundesliga.
L’importanza di Alaba
Una menzione a parte la merita senz’altro David Alaba, capitano e leader di un’Austria nella quale l’ormai ex giocatore del Bayern sta bruciando record su record.
Il neo acquisto del Real Madrid viene utilizzato come terzino sinistro ma la sua duttilità gli permette di adattarsi, a seconda delle circostanza, come centrale difensivo.
Così facendo l’Austria può attaccare con un uomo in più, sulla destra con Lainer, e aumentare la pericolosità della manovra nella metà campo avversaria: “Noi non vogliamo porci limiti, ragioniamo di partita in partita e poi tireremo le somme”, ha detto Alaba qualche giorno fa. Una filosofia che, almeno fino a oggi, si è rivelata vincente.
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