Potrebbe essere Etrit Berisha il primo colpo in entrata del Torino: il portiere albanese della Spal affiancherà Milinkovic-Savic
In vista della prossima stagione – che, visti i risultati delle ultime due, in qualche modo dovrà segnare un solco col passato – il Torino studia una rivoluzione di rosa totale. Che Urbano Cairo e Davide Vagnati ce la facciano è un altro conto, ma l’idea della società granata è quella di dare un taglio netto con tutto ciò che non ha funzionato di recente.
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Tutti i reparti sono interessati, compreso quello dei portieri: infatti, non è una novità il fatto che Salvatore Sirigu lascerà il Torino non appena l’Italia avrà terminato la sua avventura agli Europei. Il sardo ha rotto con la dirigenza, ha un contratto in scadenza nel 2022 e lascerà senz’altro il Piemonte, dopo aver già di fatto salutato al termine del match col Benevento.
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Berisha, la nuova idea del Torino
Così il Torino sta studiando il da farsi per quanto riguarda la (ri)costruzione totale di un reparto che vedrà rientrare dal prestito al Renate l’ottimo Luca Gemello. Il classe 2000 cuneese rimarrà in rosa, probabilmente, ma per fare il terzo. A giocarsi il posto da titolare ci sarà , invece, con tutta probabilità Etrit Berisha, 32enne albanese che il Torino starebbe per acquistare dalla Spal.
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Berisha è un portiere che Vagnati conosce bene, avendolo portato lui a Ferrara, ha un contratto in scadenza nel 2022 e, soprattutto, rappresenta un innesto low cost che va ad incastrarsi perfettamente nella strategia di spending review che il Torino adotterà in estate, in modo tale da abbattere il monte ingaggi e calmierare i costi a bilancio.
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Nazionale albanese (65 presenze, molte da titolare, a oggi), il portiere della Spal è in Italia addirittura dal 2013, quando la Lazio lo comprò per pochi spiccioli dalla massima divisione svedese, per poi venderlo qualche stagione dopo all’Atalanta. Infine la parentesi alla Spal, culminata con una retrocessione prima e un’anonima Serie B poi.
Torino, le nuove gerarchie in porta
L’arrivo di Berisha al Torino si incastra all’interno di un restyling gerarchico che vedrebbe i granata puntare forte su Vanja Milinkovic-Savic. Il portiere serbo quest’anno ha sostituito Sirigu in qualche frangente, non rubando mai l’occhio. Anzi, la sensazione è che la sua presenza tra i pali rievochi i fasti di Daniele Padelli, altro numero uno che fece correre parecchi brividi ai tifosi del Toro.
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Nonostante un fisico da corazziere, Milinkovic-Savic al momento non sembrerebbe abbastanza affidabile per lo status da titolare, tuttavia la società pare orientata a concedergli fiducia. Infatti, pochi giorni fa, nonostante il serbo fosse in scadenza gli è stato proposto un rinnovo triennale. Ergo, la strada sembra segnata e vedrà Savic titolare con un secondo, almeno sulla carta, affidabile.
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Difficile dire se Juric riuscirà a far funzionare la cosa, anche perché storicamente – se parliamo di gestione Cairo – il Torino ha sempre avuto un po’ il problema del portiere (uniche eccezioni: Sereni e Sirigu), spesso elemento penalizzante e poche volte valore aggiunto. Un trend che, affiancando Berisha a Milinkovic-Savic, la dirigenza granata sembra non voler spezzare.
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