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Il 3-5-2 come base, un Eriksen che intriga e tanta verticalità: come giocherà la nuova Inter di Simone Inzaghi?

Alla fine è successo: Simone Inzaghi sarà il nuovo allenatore dell’Inter. L’ormai ex tecnico della Lazio ha trovato l’accordo con la società nerazzurra all’improvviso, quando tutto sembrava far presagire il rinnovo con i biancocelesti. Poche ore prima, infatti, Inzaghi era stato a cena con Claudio Lotito per limare gli ultimi dettagli del prolungamento.

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E invece no: l’Inter ha rilanciato mettendo sul piatto il doppio dell’ingaggio – 4 milioni di euro netti a stagione più 1 di bonus – facendo compiere una retromarcia a suo modo storica. Perché Inzaghi, e questo va specificato, alla Lazio ha legato il suo nome sia da calciatore che da allenatore. Ora, con un biennale nuovo di firma, dovrà mettersi alla prova in un contesto che non gli regalerà nulla, fuori dalla sua comfort zone romana.

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simone inzaghi

Fonte Immagine: @_ilmiocantolibero (Instagram)

Perché l’Inter ha scelto Inzaghi

Simone Inzaghi è stato scelto per una serie di motivi. In primis, viste anche le cifre investite, si intuisce come l’Inter si sia ritrovata in fretta e furia a dover affrontare un problema non previsto, andando su un profilo che che garantisce se non altro un po’ di esperienza in Serie A.

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In secondo luogo, Inzaghi a Milano troverà una rosa già modellata sul suo modulo base, il 3-5-2, nonostante qualche cessione dolorosa dovrà giocoforza essere fatta visto che, come riportato in questi giorni da diversi media, l’Inter ha esigenza di mettere a bilancio quasi 100 milioni in plusvalenze.

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Infine, Inzaghi può ottimizzare quello che la società gli mette a disposizione. È un aziendalista, nel senso buono del termine, e non ha pretese alte come il suo predecessore. Anzi, a Roma ha dimostrato di saper fare fuoco con la legna che gli viene messa a disposizione. Tutto questo, mixato alla fretta di scegliere, ha portato i nerazzurri a virare su di lui.

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Il fattore Eriksen

Difficilmente Simone Inzaghi potrà ottenere i suoi pretoriani, vista la condizione economica dell’Inter e i rapporti non proprio idilliaci con la Lazio. Così, a parte qualche rinuncia necessaria, dovrà fare con ciò che c’è. In tal senso sarà molto interessante capire come l’ex tecnico laziale utilizzerà Eriksen, perché il danese ci ha messo tanto a entrare nei meccanismi e, paradossalmente, ora potrebbe esplodere.

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Infatti c’è un precedente incoraggiante, quello di Luis Alberto, il cui impatto è cambiato da quando Inzaghi lo ha portato a centrocampo. Il binomio potrebbe funzionare molto bene: da una parte c’è un calciatore pronto a caricarsi la squadra sulle spalle, dall’altra un allenatore che dà grande spazio e libertà ai calciatori tecnici. Questa, quindi, è una delle pietre angolari da cui partire.

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simone inzaghi

Fonte Immagine: @official_sslazio (Instagram)

Come giocherà l’Inter di Simone Inzaghi

In campo si vedrà un 3-5-2 con i centrali difensivi e il portiere chiamati a fare un lavoro importante in costruzione bassa, mentre i laterali – che giocano a tutta fascia – devono dare il loro apporto in entrambe le fasi di gioco. Senza palla, le squadra di Inzaghi giocano mediamente alte per provare a recuperare palla il più lontano possibile dalla propria porta per poi colpire in pochi passaggi.

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La verticalità e l’ampiezza sono altri due concetti fondamentali. Davanti alla difesa gioca un mediano a schermo, il Lucas Leiva di turno, con una mezzala box-to-box e un’altra più tecnica, appunto alla Luis Alberto. Davanti, infine, servono due punte mobili che svariano su tutto il fronte d’attacco, abili ad andare in profondità o a duettare con chi arriva da dietro.

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L’Inter, in tal senso, può già offrire qualche garanzia, tutto starà negli uomini che Inzaghi manterrà nella rosa che, poche settimane fa, ha comunque vinto lo Scudetto. Una bella sfida per entrambi, che si sono trovati per caso ma non è detto che insieme non possano funzionare.

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