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Ivo Vieira non è certo un allenatore molto noto, ma dal suo arrivo sulla panchina del discusso Famalicão, ne ha completamente cambiato la stagione

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Portare un club dalla zona retrocessione a lottare per un posto in Europa in soli due mesi non è cosa da poco, anche per un campionato di secondo piano come quello portoghese. È questa l’impresa di Ivo Vieira, semisconosciuto allenatore lusitano subentrato in corsa sulla panchina del Famalicão, cambiandone completamente la stagione.

Madeirese di 45 anni, ha trascorso gran parte della sua vita sull’isola al largo della costa marocchina, prima giocando come difensore nel Nacional per poi diventarne tecnico delle giovanili e, successivamente, debuttare come allenatore capo nei rivali del Maritimo.

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L’annata complicata del Famalicão

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Il Famalicão è balzato agli onori della cronaca nella scorsa stagione, grazie alla controversa partnership tra il proprietario israeliano Idan Ofer (uno degli azionisti dell’Atletico Madrid) e il super-procuratore portoghese Jorge Mendes, che ha permesso di costruire una squadra sorprendentemente competitiva quasi solo grazie ai prestiti degli assistiti di Mendes.

Dopo quel sesto posto, però, il club non ha saputo confermarsi. La rosa è stata pesantemente ritoccata con un’altra ondata di prestiti, e ci sono state anche due importanti cessioni, quella di Toni Martinez al Porto e soprattutto di Pedro Gonçalves allo Sporting. I risultati hanno stentato a palesarsi, e la squadra si è ritrovata presto a fondo classifica; questo ha portato, a fine gennaio, alla destituzione dell’allenatore João Pedro Sousa.

La scelta di Ivo Vieira

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Rispetto a un tecnico come João Pedro Sousa, storico vice di Marco Silva, Ivo Vieira presentava una carriera più lunga come tecnico da prima squadra, ma decisamente meno interessante. Il suo principale successo era stato condurre il piccolo Maritimo, nel 2015, alla finale della Coppa di Lega contro il Benfica, facendo brillare un allora giovane Moussa Marega.

Specializzatosi in contratti da un anno, il madeirese non è mai riuscito a lasciare particolarmente il segno nel campionato portoghese, nonostante alcune buone stagioni al Moreirense (sesto nel 2019, miglior risultato di sempre) e al Vitoria Guimarães (settimo nel 2020). La stagione l’aveva iniziata all’Al-Wehda della Mecca, dove però non era riuscito ad ambientarsi, licenziandosi già a febbraio, quando sulla panchina del Famalicão sedeva Jorge Silas.

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L’ex-centrocampista del Belenenses era stato chiamato per salvare il club, ma aveva ottenuto solo 5 punti in 6 partite, subendo 7 gol e segnandone appena 1. La pesante sconfitta per 3-0 subita contro un rivale diretto per la retrocessione come il Boavista segnò la fine dell’esperienza di Silas e l’inizio di quella di Ivo Vieira.

Ribaltare il Famalicão

Il suo esordio è stato un inatteso 2-2 contro un club di alta classifica come il Braga, in quel momento in lotta per il titolo, che ha avviato una serie di risultati utili e gioco convincente, con le perle di un pareggio con la capolista Sporting e una sconfitta 3-2 in casa del Porto. In undici partite, il Famalicão ha fatto 21 punti, una delle migliori medie degli ultimi due mesi di campionato.

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Ivo Vieira ha potuto beneficiare anche di una rosa più competitiva rispetto a quella di João Pedro Sousa, arricchitasi dagli arrivi invernali di Diogo Figueiras, Ivo Rodrigues, Ruben Vinagre, Bozhidar Kraev e della promessa uruguayana Manuel Ugarte. Ma è anche riuscito a migliorare il rendimento di Gil Dias, il 24enne di proprietà del Monaco che era considerato il grande colpo del mercato estivo.

La squadra ha completamente cambiato attitudine non solo di gioco, ma anche psicologica, e in un paio di mesi si trova ora in nona posizione, con l’ultima partita da giocare stasera in casa del Moreirense. La salvezza è già stata raggiunta, ma una combinazione di risultati fortunati potrebbe consentire ai ragazzi di Ivo Vieira di conquistare il sesto posto in classifica: con Benfica e Braga, rispettivamente terza e quarta, già qualificate in Europa, questa posizione varrebbe un posto nella prossima Conference League. In due mesi, il Famalicão avrebbe saltato dal penultimo posto alle coppe internazionali.

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