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Mauricio Isla ha giocato, a 32 anni, la prima partita a livello di club nel suo paese: “È un momento molto emozionante”

La prima volta non si scorda mai. Deve aver pensato questo Mauricio Isla al fischio di inizio di Union La Calera-Flamengo, match valevole per la fase a gruppi di Copa Libertadores, ma anche la prima partita in assoluta giocata a livello di club in Cile dal laterale della nazionale. Infatti, curiosamente, Isla non aveva mai messo insieme nemmeno una presenza – se non con la Roja – in uno stadio del paese nel quale è nato.

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In campo, poteva andare meglio: nonostante il suo Flamengo abbia preso un punto pesante in chiave qualificazione agli ottavi di Libertadores, il cileno non ha sfoderato una delle sue migliori prestazioni. Tutt’altro, perché da quella parte Orellana lo ha messo in difficoltà parecchie volte. Poi, quando il cronometro segnava il minuto 83, Rogerio Ceni ha deciso di sostituirlo.

Isla, il giramondo

Infatti, a 32 anni compiuti Mauricio Isla non solo non ha mai giocato nemmeno un minuto nel massimo campionato cileno, ma la sua carriera lo ha portato spesso a girare il mondo, togliendogli quindi l’occasione per tornare ciclicamente nella sua Santiago. Lo ha fatto quasi a fine carriera, con la maglia del Flamengo che, qualche mese fa, ha deciso di portarlo in Brasile soffiandolo alla concorrenza del Boca Juniors.

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Esploso con la nazionale under 20 del Cile, Isla nel 2007 venne bloccato dall’Udinese che lo portò direttamente in Italia, per farlo esordire giovanissimo in prima squadra. Dopo l’esperienza in Friuli, la carriera del cileno è proseguita in Europa tra QPR, Juventus, Marsiglia, Cagliari e Fenerbahce, prima di lasciare il Vecchio Continente per far ritorno in Sudamerica.

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“Sono contento di tornare nel mio paese dopo 13 anni” aveva dichiarato alla stampa cilena alla vigilia del match, aggiungendo che per lui sarebbe stato emozionante farlo addirittura per un match di Libertadores. Isla, che ha firmato per il Flamengo fino al 2022, ha comunque espresso in passato il desiderio di chiudere la carriera alla Universidad Catolica, club che lo ha cresciuto e che, probabilmente, lo riaccoglierà regalandogli finalmente l’esordio nel campionato cileno.

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