I tifosi silenziati sui social sono solo l’ultimo provvedimento preso dal Valencia per mascherare una profonda crisi sportiva e societaria
La crisi nera del Valencia continua e sembra non volersi definitivamente arrestare. Con la classifica ancora abbastanza pericolante, i Ché in questo rush finale di Liga devono cercare di mettere insieme ancra quella manciata di punti che mancano per la salvezza, in modo tale da poter ripartire e riprogrammare da zero l’ennesima stagione di ricostruzione.
LEGGI ANCHE:Â Marcel Sabitzer, il leader del Lipsia che Mourinho vuole alla Roma
Come se non bastasse, da qualche ora il profilo Twitter del club ha deciso di togliere la possibilità ai follower di rispondere ai vari post. Il motivo? Molto semplice e intuibile: i troppi insulti, alcuni anche molto pesanti, stavano letteralmente intasando la sezione dei commenti, con frasi piene di odio e rabbia verso una gestione societaria arrivata sì ai titoli di coda, ma che non ha alcune intenzione di mollare.
Valencia, confusione tecnica e societaria
Una confusione, quella che attanaglia il Valencia, nata anni fa e solo parzialmente contenuta dal grande lavoro portato avanti nel biennio 2017-2019 da Marcelino, con l’attuale allenatore dell’Athletic bravo a mascherare – almeno in parte – le magagne di una società decisamente allo sbando. A testimonianza dell’improvvisazione, sempre a proposito di allenatori, va segnalato come pochi giorni fa il proprietario Peter Lim abbia cacciato Javi Gracia.
LEGGI ANCHE:Â Salernitana-Pescara, aggredita la figlia del tecnico abruzzese Grassadonia
Complice la discesa in classifica e una mancanza di risultati ormai atavica, a Javi Gracia è stato dato il benservito: con l’allenatore navarro, salgono a 12 gli allenatori cambiati dal Valencia negli ultimi 10 anni. Una cifra impressionante, con tante variabili e una sola costante, rappresentata dalla figura di Voro. È lui l’uomo scelto per prendere la squadra a interim, ogni qualvolta qualche suo collega salta.
Primera foto: a las 19:00h, Valencia protestando contra Peter Lim (dueño del Valencia CF).
Segunda foto: a las 0:26h, en Malasaña después del fin del toque de queda.
Explicadme por qué lo primero está bien y lo segundo mal pic.twitter.com/UQwzdrq9uS
— David Sánchez de Castro (@SanchezdeCastro) May 8, 2021
La rottura con i tifosi
Peter Lim e il suo socio Anil Murthy, che attualmente ricopre la carica di presidente del club, hanno ormai tutti contro, dalla stampa alla critica. Ma, soprattutto, i tifosi: fino a quando le porte di Mestalla erano aperte, il popolo valenciano si riuniva ore prima davanti all’impianto per contestare la proprietà , rea di aver reso la quarta società spagnola per importanza e numero di supporter una sorta di scatola cinese dal futuro incerto.
LEGGI ANCHE:Â Playoff Serie C 2020/2021: risultati, partite e regolamento
Effettivamente, Lim è un personaggio abbastanza ambiguo, visti i pregressi e le pendenze legali che si porta dietro da anni. Calcisticamente, invece, ha una relazione decisamente profonda con la Gestifute di Jorge Mendes, col quale fa affari da anni. La cosa non è mai piaciuta ai tifosi e, ai tempi, non piacque nemmeno a Marcelino, che proprio per quel motivo decise di dimettersi, vedendosi respingere la richiesta.
LEGGI ANCHE:Â Guardiola, Pochettino, Simeone: tutti i discepoli di Marcelo Bielsa
Ma il tecnico era amatissimo dalla piazza, a tal punto che Lim decise di metterlo in difficoltà ad ogni costo: nell’estate del 2019, cedette a insaputa di Marcelino Rodrigo all’Atletico Madrid, ma la trattativa saltò perché alla fine le due società non si misero d’accordo sul prezzo. Nacque una discussione forte tra le due parti e in mezzo ci finì anche Mateu Alemany, direttore sportivo e amico intimo di Marcelino. Volarono parole grosse, e alla fine entrambi vennero licenziati.
Rosa povera di qualitÃ
L’estate scorsa il Valencia, come se non bastasse, ha anche smobilitato mezza squadra titolare. Lim, infatti, non si è fatto problemi a cedere ai rivali del Villarreal due titolarissimi come Coquelin e soprattutto Dani Parejo, considerato dai tifosi un vero e proprio idolo, così come Jaume Costa, Ferran Torres, Rodrigo e Kondogbia.
LEGGI ANCHE: Reggina-Frosinone, prima donna ad arbitrare in Serie B: chi è Maria Marotta
L’impoverimento tecnico, solo in parte contenuto da entrate poco funzionali, ha messo sin da subito in difficoltà Javi Gracia, che ha provato a ottimizzare le risorse in suo possesso cercando di costruire, mattone dopo mattone, una salvezza che a oggi non è ancora matematica. Ma la cosa peggiore, che preoccupa i tifosi, è data dalla sicurezza che una salvezza non basterà a scacciare i demoni che da troppi anni spaventano la piazza. Per quello, serve che il club passi di mano, possibilmente a qualcuno di serio.
Seguici sul nostro sito, resta aggiornato CLICCA QUI e contattaci sui nostri social: Instagram, Facebook, Twitter e Flipboard! Inoltre, ascolta il nostro Podcast su Spotify!