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Dal caso Di Maria alle precauzioni prese per arginare il fenomeno della criminalità: le storie dei calciatori derubati

Solo un mese, nel bel mezzo di una partita molto importante e valida per la lotta al titolo della Ligue 1, Angel Di Maria venne sostituito apparentemente senza motivo da Mauricio Pochettino. Si chiese il perché, probabilmente, e la risposta arrivò da un delegato del club non appena il Fideo oltrepassò il tunnel che portava agli spogliatoi: i ladri gli avevano svuotato la casa.

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La moglie del calciatore aveva chiamato il PSG dopo aver denunciato l’episodio alla polizia parigina, anche se per fortuna alla donna è andata bene, visto che non era presente sul posto e ha quindi evitato conseguenze più gravi.

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Lo stesso, qualche ora dopo, è successo a Marquinhos: la polizia lo ha contattato per comunicargli che una proprietà che alcuni ladri si erano introdotti in una proprietà che aveva acquistato per i suoi genitori, poco fuori città. Al padre del brasiliano è andata peggio, visto che dopo un alterco con i ladri ha riportato alcune ferite.

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Fonte immagine: InsideFoto

Calciatori derubati, quante storie

Sono tante le storie di calciatori derubati che in questi anni hanno invaso le pagine della cronaca quotidiana. Sempre in tema PSG, qualche mese fa toccò a Mauro Icardi incassare un blitz dai ladri nella sua villa di Parigi, dalla quale venne sottratto un bottino di tutto rispetto tra gioielli, orologi e vestiti firmati, per un valore stimato di qualche centinaio di migliaia di euro.

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In Inghilterra, invece, alcune bande sulle quali sta lavorando da tempo la polizia hanno preso di mira le case dei calciatori delle due squadre di Manchester. Riyadh Mahrez, sul finire della scorsa stagione, si è visto svuotare la casa e denunciato un furto per migliaia di sterline, mentre poche settimane prima, a Londra, Dele Alli è stato addirittura malmenato da alcuni malintenzionati entrati in casa senza accorgersi della presenza della stella del Tottenham.

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A Robin Olsen, se possibile, è andata ancora peggio: l’ex portiere della Roma oggi all’Everton si è visto portare via dei preziosissimi cani di razza, oltre ad aver trovato – al suo rientro – la casa ripulita a dovere di tutti i gioielli stipati nelle casseforti: “Oggi sempre più ricchi si rivolgono a noi per una stanza blindata – ha raccontato Paul Weldon, CEO della Panic Room Company – è diventata una scelta normale, perché tutti ormai sanno dove abitano i calciatori”.

https://twitter.com/Noble16Mark/status/996611449274425344

Come in un film

Proprio come nel famoso film Panic Room, nel quale recita una meravigliosa Jodie Foster, i calciatori provano a tutelarsi rinforzando i loro fortini. “È un problema qui per i calciatori perché tutti sanno dove saranno”, ha detto Paul Weldon.

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“Quando un cliente sta per costruire o restaurare una proprietà, la mette in lista: sauna, piscina, garage per quattro auto, pista da bowling e sala antipanico”. Weldon ha raccontato che la sua azienda può anche adattare le stanza alle proprietà già esistenti, con le costruzioni originali che includono cabine armadio e spazi di servizio.

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I prezzi partono da circa 50mila dollari e possono arrivare a 1 milioni, a seconda delle esigenze dei suoi clienti. La camera antipanico più costosa che la società di Weldon ha piazzato, ha detto, includeva più generatori, un’unità di condizionamento d’aria e la protezione dagli attacchi biologici e chimici: “Puoi viverci per più di un mese”, ha detto.

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Fonte: @dele (Instagram)

Le precauzioni dei calciatori derubati

Alcuni giocatori hanno invece adottato un approccio più aggressivo. Mesi dopo che Alli del Tottenham è stato derubato di orologi e altri oggetti da criminali armati di coltelli, è stato fotografato mentre camminava con un doberman al guinzaglio. Richard Douglas, il co-fondatore di una società, la Chaperone K9, che addestra cani da protezione, ha detto che la sua attività ora può contare almeno un cliente in ogni club della Premier League.

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Il sito web dell’azienda è pieno, forse non a caso, di foto di attuali ed ex stelle della Premier League in posa con i loro cani, appositamente addestrati.  L’attaccante del Manchester City Raheem Sterling e il difensore dell’Aston Villa Tyrone Mings hanno acquistato i loro rottweiler attraverso l’azienda di Douglas, e il capitano del West Ham Mark Noble ha posato per una foto su una panchina tra i suoi due grandi pastori.

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In realtà ne aveva acquistato solo uno, raccontò Noble, ma ci si era talmente affezionato da volergli dare una compagnia. Insomma, le contromisure prese dai calciatori derubati sono varie, alcune più fantasiose altre basiche, di certo obbligatorie in un mondo in cui non si guarda più in faccia a nessuno, soprattutto per i soldi.

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