Zidane Iqbal, 17 anni, ha da poco firmato il suo primo contratto professionistico con il Manchester United, dove è considerato una delle migliori promesse per il futuro. Conosciamolo assieme
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Il nome sembra già fare promesse importanti, di quelle da predestinato. Zidane Iqbal ha solo 17 anni ma in Inghilterra si parla già molto bene di lui, tanto che la scorsa settimana il Manchester United gli ha fatto sottoscrivere il suo primo contratto professionistico.
Il calcio mediorientale ha sempre faticato a proporre talenti in grado di affermarsi a livello internazionale, ma ora sono in molti a pensare che Iqbal potrebbe spezzare questa infausta tradizione. Nonostante sia nato e cresciuto nel Regno Unito, su di lui ci sono da tempo gli occhi di ben due paesi asiatici che sperano di poterlo vedere con la propria divisa nazionale.
Zidane Iqbal, promessa sospesa tra due mondi
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È nato a Manchester il 27 aprile 2003, Zidane Iqbal, e ha sempre giocato nelle giovanili del Manchester United, dove è da tempo considerato tra i giocatori più promettenti. I suoi genitori sono immigrati, la madre dall’Iraq e il padre dal Pakistan, pertanto il ragazzo dei Red Devils sarebbe eleggibile per ben tre nazionali diverse.
Se nell’Inghilterra il talento abbonda, le terre d’origine dei suoi genitori stentano maggiormente. L’Iraq ha una discreta tradizione nel calcio (ha preso parte ai Mondiali del 1986, è arrivato quarto alle Olimpiadi di Atene 2004 e ha vinto la Coppa d’Asia 2007), pur senza aver mai espresso giocatori di grande fama internazionale.
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Molto meno ha fatto finora il Pakistan, che non ha mai preso parte alla fase finale della Coppa d’Asia e oggi sta cercando di migliorare il proprio livello ricorrendo a giocatori nati all’estero, come l’esperto Zeshan Rehman (ex-Fulham, QPR e Bradford City), Rahis Nabi (ex-Nazionale inglese U17), Adnan Mohammad (danese che ha giocato con Nordsjaelland e Lyngby) e la promessa del Bradford Tabish Hussain. Aggiungere Zidane Iqbal alla rosa donerebbe al Pakistan una stella come non se ne sono mai viste dalle parti di Islamabad.
Le grandi speranze del Manchester United
Grandi aspettative pesano, in Asia, sulle spalle di Zidane Iqbal, specialmente dopo che la Federcalcio pakistana è stata sospesa a tempo indeterminato dalla FIFA per interferenze esterne nella sua gestione, come riporta su Avvenire Alex Cizmic. Il ragazzo dello United, per adesso, non sembra però pensare alla Nazionale e volersi solo concentrare sul club.
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Innanzitutto, pensa a recuperare dall’infortunio che da dicembre lo sta tenendo fuori dal campo. Poi, con la firma del nuovo contratto, si preparerà per essere aggregato da sotto età all’U23, seguendo il piano di Nicky Butt, responsabile del settore giovanile dei Red Devils, che crede molto nelle sue qualità.
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Zidane Iqbal fa parte della nuova generazione d’oro del Manchester United, che da Joshua Zirkzee va a Shola Shoretire, il classe 2004 che a febbraio ha esordito in Europa League. Ma tra gli altri nomi da tenere d’occhio si segnalano pure lo svedese-camerunense Anthony Elanga, il difensore inglese Teden Mengi (ora in prestito al Derby County) e il franco-tunisino Hannibal Majbri.
Un centrocampista moderno: come gioca
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Zidane Iqbal è un centrocampista tecnico che si adatta a più ruoli e fasi di gioco. Spesso viene descritto come il tipico centrocampista box-to-box all’inglese, un mediano dalla grande visione di gioco e ottimi mezzi atletici, capace di far ripartire rapidamente l’azione offensiva.
Tuttavia, nell’U18 dello United l’allenatore Neil Ryan lo ha utilizzato di frequente da trequartista puro, posizione in cui riesce a essere particolarmente pericoloso sia al tiro sia servendo in profondità le punte, come il coetaneo Dillon Hoogewerf, altro giocatore particolarmente promettente del vivaio mancuniano.
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Dotato anche di centimetri (180 d’altezza), Zidane Iqbal ricorda per certi versi Marcus Rashford, un centrocampista offensivo completo e moderno, e la speranza è che possa ricalcarne il percorso. Adesso lo attende il finale di stagione, il recupero dall’infortunio e la pianificazione della prossima stagione, in cui sarà chiamato a confermare quanto di bene si dice su di lui.
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