Il miglior giocatore di marzo in Premier League è Iheanacho, che al Leicester si è finalmente ritrovato dopo i promettenti esordi al City
Kelechi Iheanacho ha vinto il premio come migliore calciatore della Premier League per il mese di marzo. Un premio importante e meritato, ufficializzato il giorno dopo la brutta sconfitta casalinga sofferta contro il Manchester CIty, guarda caso la squadra dalla quale il Leicester ha acquistato il nigeriano. Corsi e ricorsi storici, che però non modificano di una virgola l’impatto stagionale di un calciatore che, lo scorso anno, sembrava essersi un po’ perso.
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Un premio meritato
Invece Iheanacho è più vivo che mai, probabilmente grazie a un ambiente nel quale è riuscito a esprimersi al cento per cento. Il riconoscimento, d’altronde, è stato quasi obbligato visto il livello mantenuto dal classe 1996 durante tutto marzo. L’apice, l’esterno offensivo delle Foxes lo ha toccato nel 3-1 interno inflitto al Manchester United, dove pur non segnando ha sfoderato una prestazioni ai limiti della perfezione.
A tal punto, per esempio, che il sito statistico Squawka gli ha dato un bel 9 in pagella, eleggendolo mvp della partita. In effetti, ripercorrendo mentalmente il match giocato da Iheanacho, in mente tornano giocate di qualità superiore, la maggior parte delle quali al servizio della squadra, qualche ultimo passaggio che i compagni potevano gestire meglio, dribbling e spunti a creare superiorità numerica mettendo in sofferenza la difesa avversaria.
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Inoltre, a marzo il talento del Leicester ha segnato 5 dei suoi 6 attuali gol stagionali: mentre la prima rete era stata realizzata contro il Fulham a inizio febbraio, negli ultimi trenta giorni Iheanacho ha punito il Brighton e il Burnley, piazzando in mezzo a questi due appuntamenti una devastante tripletta al disastrato Sheffield United. Insomma, in vista del rush finale, il nigeriano può essere un buon valore aggiunto.
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Iheanacho, la risorsa di Rodgers
E dire che la stagione non era iniziata benissimo, con Rodgers che riteneva Iheanacho un cambio da giocarsi a metà ripresa o poco più. Infatti, scorrendo la tabella delle presenze, si scopre che fino a dicembre il nigeriano ha giocato solo una partita da titolare e collezionando molte presenze nei finali, corredando il tutto con qualche apparizione in Europa League.
Dopo la panchina contro il Leeds qualcosa è cambiato: Iheanacho è stato buttato nella mischia, ha segnato e da lì in poi ha quasi sempre giocato dal primo minuto. Per Rodgers, il nigeriano è diventato un’arma importante nello scardinare le difese chiuse, soprattutto da quando il manager è passato dal 4-2-3-1 a un sistema che prevede due punte.
Iheanacho a quel punto si è preso il posto come spalla di Vardy, legando i reparti e duettando spesso con Ayoze Perez, che tra le linee si muove senza dare riferimenti permettendo al compagno di ricevere palla in più zone di campo.
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La ricetta pare funzioni e probabilmente verrà confermata da qui a fine campionato. Nel frattempo, Iheanacho si gode il momento: “Sono in un buon momento – ha detto dopo i tre gol allo Sheffield, dedicandoli a tutte le mamme del mondo compresa la sua, scomparsa nel 2013 – ora però è il momento di confermarmi”.
Rodgers se lo coccola e spiega la sua gestione: “Si è dovuto adattare a un contesto nuovo – ha detto il manager – ma soprattutto ha faticato a convivere col fatto di essere stato pagato tanto. Noi abbiamo fatto un grande investimento su di lui, in cambio abbiamo ottenuto sempre grande impegno: sa fare tante cose e lo apprezzo per questo”. Il passato è alle spalle: a quasi 25 anni, Iheanacho si è finalmente ritrovato.
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