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Raoul Bellanova è uno dei giovani italiani più interessanti, ma le sue ultime scelte di carriera non lo hanno aiutato a mettere in luce le sue qualità migliori, e per lui l’Europeo U21 è un’occasione fondamentale per ricominciare

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Non ha ancora 21 anni, ma Raoul Bellanova ha già fatto parecchia strada. Dalle giovanili del Milan alla Serie B e all’Europeo U21, passando per la Ligue 1, continua a essere uno dei talenti più interessanti del calcio italiano, ma non ha ancora trovato la stabilità necessaria ad esprimersi al meglio.

Nicolato lo conosce bene, fa parte della “sua” generazione di Azzurrini. Lo ha convocato per l’Europeo, facendolo partire come riserva di Zappa; poi, 90 minuti da titolare sulla fascia destra nel pareggio contro la Spagna e domani nuovo ballottaggio col cagliaritano nella sfida decisiva contro la Slovenia.

Bellanova, dal Milan alla Francia

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Zappa è una delle rivelazioni del campionato e una delle poche note positive del Cagliari, ma qualche anno fa era Bellanova a essere il talento in rampa di lancio. Oggi, invece, l’ex-milanista gioca a Pescara, dove è arrivato lo scorso settembre proprio a prendere il posto del compagno di Under21, volato in Sardegna.

Terzino destro di grandi messi fisici e ottima tecnica, a soli 18 anni Bellanova veniva paragonato a Gianluca Zambrotta e stregava le big d’Europa, soprattutto in Premier League. Non avendo ancora esordito in prima squadra, e vedendosi gli spazi chiusi da diversi compagni, Bellanova scelse il trasferimento al Bordeaux nel 2019 (acquistato a gennaio e lasciato sei mesi in prestito a Milano) per 1 milione di euro.

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“Ho lasciato il club perché il Milan, essendo un top team, ha bisogno di giocatori pronti e nel mio ruolo c’erano già Conti, Calabria, Abate – ha spiegato a MilanLive.it – Gli spazi erano davvero pochi e, piuttosto che rinnovare e partire in prestito, ho deciso di andar via per poi magari ritornare un giorno dalla porta principale”.

Il ritorno in Italia

L’esperienza in Ligue 1 non è stata proficua come si aspettava, però. Chiuso da Sabaly e Kwateng, e in difficoltà nell’adattarsi al nuovo paese, Bellanova ha disputato 63 minuti con la maglia dei Marines et Blancs, tornando in Italia già a gennaio 2020, in prestito all’Atalanta.

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Anche qui, però, una sola presenza (17 minuti contro il Brescia) e tantissima panchina. Gasperini sembra credere in lui, visto che gli ha rinnovato il prestito con un diritto di riscatto fissato a 5 milioni di euro, ma nel frattempo il club bergamasco ha preferito mandarlo a fare esperienza in Serie B al Pescara, con cui però oggi si trova 19° in classifica.

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Quale futuro per Bellanova?

Le prestazioni contro Repubblica Ceca e Spagna sono state buone, ma Bellanova ha dimostrato tutti i pregi e i difetti fin qui notati nel suo stile di gioco: bravo in copertura, meno quando gli si chiede di spingere. L’Europeo, però, è la sua grande occasione di riannodare il filo delle promesse di qualche anno fa.

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Con la stagione deludente del Pescara, difficilmente l’anno prossimo sarà ancora in Abruzzo. Per lui si apriranno due strade: se queste partite con la Nazionale convinceranno Gasperini, verrà riscattato dall’Atalanta, e allora per lui potrebbe esserci un altro prestito o magari l’aggiunta alla prima squadra. Nel suo ruolo ci sono già Hateboer e Maehle, ma se l’olandese dovesse partire (è dall’estate scorsa che ha richieste importanti), si aprirebbe uno spazio per lui.

In caso contrario, ci sarà il ritorno al Bordeaux, con cui ha un contratto fino al 2023. La concorrenza nel club francese, attualmente 13° in Ligue 1, è rimasta invariata, e Bellanova dovrà lavorare sodo per adattarsi finalmente all’ambiente, se vuole riuscire a “ritornare un giorno dalla porta principale”.

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