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Il Gambia di Omar Colley e Musa Barrow ha ottenuto una storica qualificazione alla Coppa d’Africa, confermando la crescita degli ultimi anni

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1-0 all’Angola e l’impresa storica del Gambia diventa realtà: salendo a 10 punti nel gruppo D, a un giornata dalla fine delle qualificazioni, diventa imprendibile per la Repubblica Democratica del Congo e stacca uno storico pass per la Coppa d’Africa. Per la prima volta, gli Scorpioni disputeranno la fase finale di un torneo per nazionali.

Un’impresa che sottolinea l’ottimo momento storico del Gambia, che mai come in questi anni ha portato giocatori di talento nel calcio europeo. Lo sa bene la Serie A, dove giocano i cugini Omar ed Ebrima Colley (Sampdoria e Verona) e Musa Barrow (Bologna).

Il calcio come rinascita sociale

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Ex-colonia britannica, il Gambia si sviluppa lungo il corso dell’omonimo fiume edè quasi interamente circondato dal Senegal, non fosse per un fazzoletto di terra bagnato dall’Atlantico. Si tratta di poco più di 11.000 km quadrati che ospitano quasi 2 milioni di persone, un paese poverissimo e che sta cercando di conquistare un stabilità politica, dopo le elezioni del 2017.

gambia

Fonte: @ocolley15 (Instagram)

La Nazionale di calcio, 157a nel ranking FIFA, ha una storia praticamente sconosciuta e senza particolari acuti. Nel 2018 è stato chiamato come allenatore il belga Tom Saintfiet, nell’ambito di un progetto di crescita sportiva e sociale del paese portato avanti dal presidente neoeletto Adama Barrow.

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Saintfiet non è un uomo dal curriculum pieno di successi, ma è un tecnico esperto che si è fatto un nome allenando selezioni nazionali di secondo piano. Ha iniziato nel 2008 con la Namibia, e in breve è divenuto un allenatore abbastanza conosciuto in ambito africano, guidando squadre come Zimbabwe, Etiopia, Malawi e Togo, oltre a fare esperienze pure con Trinidad e Tobago, nei Caraibi, e a Malta.

Le stelle del Gambia

L’Italia è il paese calcisticamente più legato al Gambia. Nel 2013, appena 15enne, il Catania ha accolto nelle sue giovanili Kalifa Manneh, esterno d’attacco arrivato in Sicilia su un barcone, in fuga dalla guerra e che è stato il primo calciatore gambiano professionista nel nostro paese.

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Da qui, ne sono lentamente emersi altri. L’Atalanta ha presto messo gli occhi sul mediano Ebrima Colley e sulla punta Musa Barrow, e oggi il primo gioca in prestito al Verona, mentre il secondo è stato ceduto al Bologna ed è uno dei giovani più interessanti del club rossoblù. A Bologna gioca pure Musa Juwara, 19enne ex-Chievo e Torno, anche lui con una difficile storia da rifugiato, attualmente in prestito al Boavista e, dallo scorso ottobre, nel giro della Nazionale.

 

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Il giocatore più noto del Gambia è Omar Colley, solido difensore centrale della Sampdoria, che ha mosso i primi passi in Scandinavia prima di affermarsi col Genk e arrivare infine in Serie A nel 2018. E tra gli italiani c’è anche il portiere Sheik Sibi, 23 anni, che gioca nella Virtus Verona in Serie C ed è una delle novità del ct Saintfiet.

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Ma non ci sono solo gli italiani. Il difensore centrale Sulayman Marreh gioca nel Gent, e in passato ha vestito le maglie di Granada e Watford. L’esperto collega Pa Modou Jagne, 31 anni e recordman di presenze nel Gambia, ha una buona fama in Svizzera, dove gioca dal 2008, e attualmente fa parte dello Zurigo. Nello stesso club milita anche milita anche il centravanti Assan Ceesay, 27 anni, autore della rete che ha sconfitto l’Angola.

La qualificazione alla Coppa d’Africa

La vittoria sull’Angola non è importante solo perché consente al Gambia la partecipazione alla Coppa d’Africa, al via in Camerun a inizio 2022, ma anche perché significa una vendetta per l’eliminazione nel primo turno delle qualificazioni ai Mondiali, giocatosi nell’autunno 2019.

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La strada per la competizione africana è stata una battaglia iniziata faticosamente un mese dopo, con un doppio spareggio col Gibuti risolto solo ai calcio di rigore. Da lì, il Gambia ha iniziato a correre, esordendo con una sorprendente vittoria per 3-1 in Angola, e poi strappando il pareggio con la RD del Congo. Ma la vera impresa è stata la vittoria, lo scorso 16 novembre, sul Gabon di Aubameyang, piegato grazie alle reti di Modou e Musa Barrow.

Lunedì 29 marzo, l’ultima partita in casa della RD del Congo, in cerca di una vittoria che, in caso di stop del Gabon in Angola, potrebbe aggiungere alla qualificazione il primo posto nel girone.

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