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Per gli ultimi impegni stagionali della Nazionale Mancini ha convocato Matteo Ricci, simbolo dell’ottima stagione dello Spezia

Animo romanista, girovago per scelta, nuova risorsa per la Nazionale di Roberto Mancini. Nella lista di convocati diramata dal commissario tecnico azzurro in vista dei prossimi impegni di fine mese c’è anche Matteo Ricci, una vera e propria novità. In tutti i sensi, ovviamente: in primis, perché in pochi si sarebbero aspettati la sua chiamata; in secondo luogo, perché la convocazione di questo centrocampista certifica la buona, ma soprattutto inaspettata, stagione dello Spezia.

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Un exploit, quello di Ricci, che ha portato Mancini a chiamarlo all’interno di una maxi-lista dove c’è spazio per diverse sorpresa, ma nessuna del suo calibro. Un vero e proprio premio, probabilmente, per quello che dati alla mano è uno dei migliori centrocampisti bassi della corrente Serie A. Inoltre, proprio volendo entrare più nello specifico, va sottolineato il punto di contatto tattico tra il club in cui gioca e l’Italia, due squadre studiate per giocare il 4-3-3.

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Chi è Matteo Ricci, dallo Spezia all’Italia

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Romano classe 1994, cresciuto nel settore giovanile della Roma, Matteo Ricci è sbocciato da una famiglia molto affine con il calcio, tanto che anche il suo gemello Federico – passato dal Sassuolo, oggi al Monza – si sta esprimendo, seppure con fortune alterne, nel professionismo. Dopo aver annusato l’aria della prima squadra giallorossa, dal 2013 in poi Ricci ha girato l’Italia in prestito, senza trovare mai una sistemazione definitiva.

 

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Prima la C a Grosseto, poi la B a Carpi e nuovamente giù, in terza serie, prima a Pistoia e poi a Pisa. La Toscana lo ha esaltato: all’ombra della torre pendente Matteo Ricci si è espresso su ottimi livelli, mettendosi in mostra come una delle nuove proposte più interessanti dell’intera categoria. Poi Perugia, dove è stato tra i protagonisti di una splendida cavalcata culminata ai playoff per la promozione, e Salernitana hanno completato la sua prima parte di carriera, svoltata definitivamente allo Spezia.

Italiano e la Serie A nel destino

La Roma a tutt’oggi ha un diritto di recompra da esercitare per poco più di un milione di euro e un 40% di incasso dalla futura rivendita, ma il futuro di Matteo Ricci parrebbe essere allo Spezia. O, eventualmente, da qualche altra parte visto che in estate diversi club potrebbero essere interessati a investire su di lui. Che, nel frattempo, è diventato centrale per i liguri.

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Arrivato in Liguria nell’estate del 2018, è stato uno dei pilastri della promozione culminata con lo spareggio vinto sul Frosinone. Lì, davanti alla difesa, nel 4-3-3 che Vincenzo Italiano ha cucito attorno alla sua squadra: “È un allenatore molto attento anche ai minimi dettagli – ha detto Ricci del suo tecnico – durante le partite ci chiama addirittura le giocate, curando ogni particolare”.

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Quest’anno è stato uno dei calciatori maggiormente utilizzati da Italiano, pietra angolare e riferimento per la crescita di un ragazzo che, a un certo punto, sembrava potersi perdere dopo le grandi cose fatte intravedere con la Primavera della Roma. Ai tempi, infatti, il ragazzo nato nella capitale fu fondamentale per la conquista di una Coppa Italia e della successiva Supercoppa, guadagnandosi l’attenzione dello staff della prima squadra.

matteo ricci

Fonte immagine: @acspezia (Twitter)

Spezia, un laboratorio di talenti

Matteo Ricci non è l’unico giovane talento messosi in mostra nello Spezia in questa stagione. Infatti, pare che Roberto Mancini stia seguendo con attenzione anche la crescita esponenziale di Giulio Maggiore, mezzala completa e fresca di chiamata per l’Europeo Under 21 che inizierà tra poco. Poi ci sarebbero anche Tommaso Pobega e, perché no, Ivan Piccoli, più giovane e acerbo ma anche dalle grosse potenzialità.

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Playmaker che ama giocare palla al piede, abile nei passaggi e con un’ottima visione di gioco, Ricci è un centrocampista completo in grado di eseguire, con immutata efficacia, entrambe le fasi di gioco. Per questo piace trasversalmente e, se le cose dovessero continuare ad andare verso questa direzione, in estate potrà ragionevolmente pensare al salto in alto. Ma, nel frattempo, è obbligatorio godersi la chiamata in azzurro: “Quando me l’hanno detto non ci volevo credere” ha detto commentando la convocazione. Invece è tutto. E, soprattutto, meritato.

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