Anche lo Jiangsu Suning è in vendita: la proprietà cinese, precipitata in una crisi tanto improvvisa quanto grave, sta meditando di liberarsi del club di Nanchino oltre che dell’Inter
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Continua la crisi di Suning, che sembra non avere fine: il colosso cinese, specializzato nella vendita al dettaglio di elettrodomestici, sta cercando di vendere l’Inter, ma in queste ore si è diffusa la notizia che anche il suo club in patria, lo Jiangsu, sarebbe pronto a passare di mano.
Una notizia per certi versi nell’aria, visto che le difficoltà economiche della società di calcio cinese hanno per certi versi anticipato i problemi che hanno poi investito l’Inter qua in Italia. Cosa succede ora?
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La “preoccupante” situazione del Jiangsu
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A dare la notizia dell intenzioni di Suning è stato Titan Sports, uno dei più importanti network d’informazione sportiva in Cina, che ha definito “preoccupante” la situazione del Jiangsu: il 1° aprile è in programma la sfida per la Supercoppa nazionale, ma ai giocatori non è ancora stata data alcuna comunicazione in merito all’inizio degli allenamenti pre-stagione.
The situation of Jiangsu FC(formerly Suning), the CSL title-holder, is worrying. 10 days after the spring festival, the pre-season training camp has not resumed yet and players have no idea when it would resume. Their 1st match of the season is the CFA Super Cup(proposed Apr 1st) pic.twitter.com/E79qT7OrcN
— Titan Sports (@titan_plus) February 23, 2021
In Cina, è almeno da settembre 2020 che gira voce di problemi nel pagamento degli stipendi allo Jiangsu, inizialmente sottovalutato. Poi, a dicembre la situazione debitoria di Suning è divenuta di dominio pubblico, aprendo anche alla crisi e alla cessione dell’Inter, in accordo con le direttive del governo cinese di diminuire gli investimenti nel calcio europeo. A inizio 2021, poi, il quotidiano di Shanghai Oriental Sports Daily ha approfondito la questione, spiegando i grossi ritardi nei pagamenti alla rosa.
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Nello stesso periodo il club, noto dal 2015 come Jiangsu Suning, è diventato più semplicemente Jiangsu FC, facendo sospettare molti che ci fosse in ballo un tentativo di svincolarsi dalla società di Nanchino. “Ci concentreremo risolutamente sul settore della vendita al dettaglio, dovremo chiudere e ridurre le nostre attività non rilevanti senza esitazioni” ha infine detto Zhang Jindong, boss dell’azienda e padre di Steven Zhang, nei giorni scorsi.
Attualmente, Suning starebbe quindi vagliando possibili offerte per la maggioranza delle azioni dello Jiangsu, oltre che dell’Inter, pur restando interessata a mantenere una piccola partecipazione nel club cinese. Una delle possibilità è anche il trasferimento del club in un’altra città, che spiegherebbe i ritardi nella pianificazione della stagione.
La breve e intensa storia dello Jiangsu Suning
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Fondato nel 1958 come un piccolo club di calcio della provincia di Nanchino, lo Jiangsu è entrato nel 1994 nel nuovo sistema del calcio cinese, cambiando più volte nome fino al 2015, quando è stato acquistato da Suning per una cifra pari a 73 milioni di euro, ed è diventato lo Jiangsu Suning. Fino a quel momento, il club aveva ottenuto un secondo posto in campionato nel 2012, e aveva appena vinto la Coppa della Cina.
Con la nuova proprietà sono iniziati gli investimenti importanti, che hanno portato in rosa stelle internazionali come l’ex-Manchester City Jo, il mediano brasiliano Ramires (prelevato dal Chelsea per 28 milioni), Alex Teixeira dallo Shakhtar Donetsk (50 milioni), i nazionali italiani Eder e Gabriel Paletta, il difensore ex-Inter Miranda, e poi allenatori come Dan Petrescu e Fabio Capello.
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Uomini d’esprienza che hanno alzato enormemente il valore del club, che proprio l’anno scorso ha conquistato il suo primo scudetto. Un titolo che però non stato festeggiato a dovere, visto che lo scorso novembre il club aveva stranamente deciso di rinunciare alle celebrazioni, probabilmente per contenere le spese, come si sarebbe scoperto solo qualche mese dopo.
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