Nico Lopez ha parlato in esclusiva a Minuti di Recupero del sogno sfiorato dal suo Tigres e dei suoi trascorsi in Italia: “Mi piacerebbe tornare ora che sono più maturo”
Il pretesto del mondiale per club (l’uruguaiano oggi gioca nel Tigres, anche se non ha potuto giocare la competizione causa recupero da periodo di inattività post positività al COVID-19), ma soprattutto il piacere di tornare ad aggiornarci con un ex volto del nostro campionato: l’ex Roma, Udinese e Verona Nico Lopez intervistato in esclusiva per minutidirecupero.it:
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Ciao Nico, innanzitutto come procede il tuo recupero?
“Ormai ho recuperato, mi sento bene e sono tornato ad allenarmi con regolarità. Perdere la Coppa del Mondo per Club è stato qualcosa di difficile da accettare, ho scoperto di essere positivo pochi giorni prima della partenza ed ero sconvolto, ma poi ho tifato per i miei compagni, ed ero sicuro che avrebbero giocato un gran torneo”.
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Nico Lopez e l’annata del Tigres
E in effetti sono stati grandiosi…
“Si, i ragazzi hanno scritto il nome del Tigres nella storia, portando il calcio messicano sul tetto del mondo. Conoscevo bene il Palmeiras (avversario in semifinale, ndr) perché ho giocato contro di loro diverse volte quando giocavo per l’Internacional ed erano sempre una squadra molto difficile da battere. La nostra squadra è davvero forte e stiamo attraversando un grande periodo di forma”.
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Peccato per la finale, ma era difficile fare più di così.
“Non va dimenticato che abbiamo giocato contro la squadra che in questo momento credo giochi il miglior calcio del mondo. Ci erano superiori, ma poi si vince sul campo, segnando più gol dell’avversario, e loro ne hanno segnato solo uno in una partita molto controversa.
Il Tigres, con i giocatori esperti che ha, ha saputo star lì e giocare una grande partita.
Torniamo in Messico a testa altissima, perché come dicevo il Tigres aveva già fatto la storia: prima squadra messicana a raggiungere la finale del mondiale per club… mica poco”.
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Quanto ti ha addolorato non poter giocare questa partita?
“Mi è dispiaciuto molto, ovviamente, non aver potuto partecipare all’esperienza in Qatar, ma qualche grande partita nella mia carriera l’ho giocata, e penso ad esempio che quelle giocate per la conquista del titolo CONCACAF siano state molto importanti, perché è grazie a quelle vittorie che siamo arrivati lì. Pertanto sento comunque di aver aiutato i miei compagni a raggiungere la partecipazione all’evento”.
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Sempre più giocatori europei e sudamericani scelgono il campionato messicano, un campionato in grande crescita.
“È un campionato che sta crescendo molto negli ultimi anni, le squadre sono sempre più forti, e questo fa della Liga messicana un torneo che viene apprezzato molto anche in sede di calciomercato. Ed è per questo che atleti con grandi nomi scelgono di venire qui. Qui c’è un calcio molto competitivo e un campionato equilibratissimo. Inoltre, almeno per quanto riguarda, ho scelto di venire in Messico anche per la grande organizzazione e le strutture che offrono il club e in generale il paese paese.
Nico Lopez: “Roma squadra del mio cuore”
I tuoi numeri stagionali sono straordinari, ti stai preparando al rientro in Europa?
“Già, i miei numeri sono ottimi: 6 gol e tre assist, e molte volte non ho nemmeno giocato dall’inizio, infatti continuo a lavorare duro per crearmi il mio spazio. Naturalmente, ogni calciatore sogna di giocare nel calcio europeo e tra l’altro io ho avuto una bellissima esperienza nel vecchio continente”.
Quale delle tre squadre in cui hai giocato in Italia ti è rimasta più nel cuore e perché?
“La squadra del mio cuore è la Roma, perché è stata la prima squadra dove ho giocato, perché è dove ho imparato a parlare l’italiano, perché è dove tutto è iniziato. Ma ho bei ricordi anche con il Verona e l’Udinese, è difficile sceglierne solo una. Con il Verona forse mi sono preso qualche soddisfazione in più, avendo segnato gol molto belli e importanti contro grandi squadre e questo per me è stato molto bello. Essere riuscito a segnare contro squadre come Napoli, Fiorentina, Inter e Milan è un qualcosa che ti resta”
Segui ancora la Serie A?
“Mi piace guardare il calcio in generale, e quindi seguo anche il calcio italiano. Con l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus penso che i bianconeri abbiano un grande vantaggio di partenza su tutte le altre, ma quest’anno Inter e Milan stanno facendo davvero bene e mi fa molto piacere che due grandi club come questi siano di nuovo in grado di competere per vincere dei trofei”.
Cosa diresti ai tifosi italiani che leggeranno questa intervista? E perché no, magari anche ai direttori sportivi…
“Cos’altro potrei dire: che l’Italia è un paese bellissimo, che il campionato è molto competitivo e che tutto questo mi manca molto. Mi piacerebbe tanto poter tornare lì e giocarmi le mie chance, farlo ora che sono un calciatore maturo. Magari un giorno, chissà…”
Andrea Falco