In casa Torino tiene banco il discorso sul rinnovo Belotti: nonostante un contratto in scadenza nel 2022, le trattative tra le parti non sono ancora partite
“Siamo pronti a sederci per parlarne, ma anche lui deve essere convinto di rinnovare”. Le parole e la musica le ha messe Urbano Cairo a margine dell’ultima assemblea di Lega; quel “lui” invece è Andrea Belotti, capitano, leader e a breve, se le cose non dovessero cambiare, anche ennesimo caso spinoso da gestire per il Torino.
Infatti, in casa granata tiene banco il tema del rinnovo Belotti: il Gallo, attualmente, ha un contratto in scadenza nel 2022, il che significa che i prossimi mesi saranno cruciali per definirne il futuro. Infatti, se la fase di stallo dovesse protrarsi ancora un po’, il giocatore potrebbe arrivare addirittura a inizio del prossimo anno potendosi accordare a zero con un’altra società.
Rinnovo Belotti, la situazione
Ipotesi, quest’ultima, non impossibile ma comunque molto difficile. Per diversi motivi, ovviamente, che dovrebbero un attimino calmare le preoccupazioni dei tifosi del Torino. Infatti, dopo quasi sei anni, sarà difficile che il capitano granato possa lasciare il club senza “gratificarlo” come si conviene a una realtà che lo ha preso giovane, lo ha sgrezzato e poi lanciato nel calcio che conta.
Però, a oggi, il rinnovo Belotti ancora non è stato definito, nonostante nell’ultimo anno sia Urbano Cairo che Davide Vagnati si siano sprecati a spegnere ogni minimo incendio mediatico assicurando che la situazione è sempre stata sotto controllo. “Vagnati ne sta parlando con il suo agente – disse il presidente a margine della conferenza stampa di presentazione di Davide Nicola – poi mi riferirà e faremo un punto”.
O ancora, “l’obiettivo è quello di rinnovare al più presto”, riferì il numero uno del Torino nel giorno in cui venne annunciato Giampaolo. E anche Vagnati, direttore dell’area tecnica, non si è mai risparmiato: “Finchè vorrà potrà stare qui: è innamorato di questa maglia”. Ma, da qualche settimana, i toni sembrerebbero meno sensazionalistici. Da “deve essere convinto” a “ora non è il momento“, pronunciato dopo Torino – Fiorentina dallo stesso Vagnati.
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Perché Belotti non ha ancora rinnovato
Il messaggio implicito che passa dalla società è che quindi le trattative per il rinnovo Belotti non siano ancora state imbastite. Procrastinare è pericoloso, perché oltre tutto non è affatto detto che il Torino il prossimo anno giocherà ancora in Serie A. Ergo, non averlo discusso prima potrebbe rivelarsi una pericolosa arma a doppio taglio. Ma perché il Gallo non ha ancora firmato?
Un motivo potrebbe riguardare proprio il momento delicato del Torino: ora c’è da pensare solo ed esclusivamente al campo e, magari, se in primavera le cose dovessero migliorare, ecco che che ci sarà la tanto agognata fumata bianca. Oppure, Belotti potrebbe aver messo tutto in stand-by perché, oltre a salvare i granata, vuole solo concentrarsi verso l’Europeo, grande obiettivo per l’estate.
Va o resta?
Infine, c’è da rispondere a una domanda che, capitolo rinnovo Belotti a parte, i tifosi del Torino si staranno sicuramente ripetendo da mesi: ma il Gallo resta o va via? Se il Toro retrocede, l’addio – per motivi sportivi ed economici – sarà scontato. In caso contrario, è possibile che l’impossibilità di costruire una squadra competitiva porti il centravanti a fare riflessioni su una possibile partenza.
D’altronde, quest’anno il giocatore compirà 28 anni e non ha praticamente mai giocato nemmeno in Europa. È plausibile che voglia fare il grande salto, sulla carta meritato per colui il quale – numero alla mano – è attualmente il miglior numero nove italiano assieme a Immobile. Dopo sei anni questa ipotesi non è più da scartare aprioristicamente, perché la realtà granata comincia a stargli stretta.
E se Cairo intende capirne le motivazioni, il tema sollevato dal presidente del Torino sa di “maniavantismo” spinto: nel caso in cui Belotti partisse, potrebbe sempre battere sul tasto delle ambizioni del ragazzo per giustificarsi con i tifosi. Che, ancora una volta, saranno eventualmente gli unici a rimetterci.
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