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Nella Serie A femminile si gioca oggi il big match tra Empoli e Juventus, una sfida simbolo di due diversi modelli di calcio, che stanno impreziosendo un campionato in grande crescita.

Chi direbbe mai che il match clou di Serie A è Empoli – Juventus? Beh, se stiamo parlando della Serie A femminile, è senz’altro vero: nel campionato delle donne, la Juventus continua a essere una corazzata come erano i colleghi maschi fino a qualche mese fa, con un ruolino impressionante di 12 vittorie in 12 partite, ma alle loro spalle le gerarchie sono completamente diverse.

L’Empoli in particolare sta portando avanti un progetto estremamente interessante, che ha condotto la società toscana ad affermarsi come una delle squadre più spettacolari del campionato, e una delle più ostiche avversarie delle imbattibili juventine.

Il progetto dell’Empoli Ladies

L’Empoli è stata una delle primissime società maschili ad aprire una sezione femminile, nel 2015, in concomitanza con la Fiorentina. Da allora, il suo progetto è stato simile a quello della squadra degli uomini: sostenibile, costruito sui giovani e su una precisa idea tattica. L’anno scorso c’è stato l’esordio nella Serie A femminile, e oggi le toscane sono quarte in classifica; sabato scorso hanno perso contro la Juventus con un rocambolesco 4-5 in Coppa Italia, che le ha rese la squadra che più di tutte ha fatto soffrire le bianconere.

Una squadra giovane, se si pensa che la capitana Lucia Di Guglielmo ha solamente 23 anni, con un attacco stellare composto da due dei principali talenti del nostro calcio: Elisa Polli, arrivata in estate dal Tavagnacco, e Benedetta Glionna, in prestito dalla Juventus.

L’ottavo posto della scorsa stagione ha fatto delle azzurre una delle squadre più interessanti del torneo, ma per il 2020/21 l’Empoli ha deciso di alzare l’asticella: innanzitutto con un cambio in panchina, che ha visto la fine dopo cinque anni dell’era di Alessandro Pistolesi, uno dei più apprezzati ed esperti allenatori italiani a livello femminile, e artefice della grande crescita del club. Poi, l’Empoli ha deciso di imparare dalle migliori, e cioè dalla Juventus.

In panchina è arrivato Alessandro Spugna, ex-tecnico della Primavera bianconera, e alla rosa si sono aggiunte quattro sue ex-giocatrici: la già citata Glionna, l’anno scorso rivelazione in prestito al Verona, e le classe 2001 Melissa Bellucci, Margherita Brscic e Martina Toniolo. I risultati si sono visti da subito, con l’Empoli Ladies che attualmente è il secondo miglior attacco della Serie A femminile dietro proprio alle bianconere.

Gli equilibri della Serie A femminile

Non si tratta solo delle toscane, però. Nel calcio femminile, la Fiorentina è un club d’alta classifica (solo quinta al momento, a pari punti con l’Empoli, ma unica squadra italiana ancora in corsa in Champions League, in attesa degli ottavi di finale di marzo), mentre l’Inter galleggia nel livello medio-basso, e il Napoli si trova attualmente undicesimo, cioè in zona retrocessione (il campionato è a 12 squadre).

L’altra grande rivelazione della stagione è il Sassuolo, che sta facendo anche meglio della sua già ottima controparte maschile, trovandosi stabilmente in terza posizione. Anche questo è un progetto giovane e ambizioso, in Serie A dal 2017, anche se sono due anni dopo la società è stata rilevata dalla Mapei.

Le neroverdi hanno scelto una via propria al successo, invece di appoggiarsi al modello Juventus come fatto dall’Empoli. Il Sassuolo ha compiuto investimenti importanti, ad esempio portando in rosa una centrocampista esperta e molto nota come Alice Parisi, ex-stella del Tavagnacco e della Fiorentina, e poi impreziosendo la rosa con delle giovani di grande prospettiva.

Stiamo parlando innanzitutto della ceca Kamila Dubkova, una delle calciatrici più determinanti della stagione, con 8 reti e 5 assist (assist-woman del campionato), ma anche del gioiello emergente Haley Bugeja, attaccante originaria di Malta classe 2004, di cui stanno parlando ormai tutti i siti di calcio italiani.

Empoli e Sassuolo sono quindi due volti della Serie A femminile, un campionato sorprendente e in grande crescita, che non potendo competere economicamente con quelli di Francia, Spagna o Inghilterra, si sta costruendo su progetti solidi, costruiti su idee e settori giovanili. Un messaggio, forse, anche per le squadre maschili.

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