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Bain Capital vuole comprare l’Inter? La voce gira, ma c’è poco di concreto, al momento. Vediamo di scoprire qualcosa di più sul fondo statunitense e sul suo rapporto col calcio.

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I fondi d’investimento stanno diventando presenze sempre più frequenti nel dibattito calcistico italiano, che in questi mesi in particolare sta vivendo una fase molto delicata, tra il nuovo progetto della Serie A e alcuni importanti passaggi di proprietà dei club.

Di recente, sono emerse alcune voci non confermate riguardo un possibile interesse nell’Inter da parte di Bain Capital, una nota società d’investimento statunitense che da tempo opera in Italia e che aveva già dimostrato un certo interesse nel nostro calcio.

Che cos’è Bain Capital

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Bain Capital è una nota società d’investimento con sede a Boston, negli Stati Uniti, ma ormai attiva in tutto il mondo, principalmente con attività di private equity. Fondata nel 1984, Bain Capital ha investito attivamente in importanti aziende internazionali, come Burger King, Domino’s Pizza, Dunkin’ Donuts e Warner Music Groups, e ha inoltre un forte legame con la politica americana, visto che tra i suoi fondatori c’è uno dei più noti rappresentanti del Partito Repubblicano, Mitt Romney.

 

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Nel 1989, la società ha aperto un ufficio a Milano, e da allora investe anche nel mercato locale. Ad esempio, nel gennaio 2020 ha portato avanti un’importante operazione, acquisendo ben 13 asset immobiliari nel nostro paese, e successivamente ha iniziato a interessarsi al calcio.

Bain Capital e la Serie A

Nel corso dello scorso anno si è iniziato a parlare insistentemente del progetto della Lega Serie A di avviare una media company per gestire in proprio i contenuti mediatici del massimo campionato italiano. Per fare ciò, si è reso necessario l’intervento economico di fondi esterni, e Bain Capital è stato uno dei primi a interessarsene.

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A giugno 2020, la società di Boston ha offerto alla Serie A 3 miliardi di euro per il 25% delle quote della nuova media company, proponendosi quindi come principale partner della Lega. Come sappiamo, l’accordo non è andato a buon fine, visto che ha poi prevalso il consorzio rivale CVC-Advent-FSI, ma l’operazione ha dimostrato la volontà di Bain Capital di investire nel calcio in Italia.

Nello stesso periodo, veniva scelto come consulente Marco Fassone, noto soprattutto per le sue più recenti e difficili esperienze nello sport milanese, come amministratore delegato del Milan sotto Yonghong Li e direttore generale dell’Inter nell’era Thohir. Ma Fassone è in realtà un dirigente di lunga esperienza nel calcio, essendo stato dal 2003 al 2009 direttore marketing della Juventus e una delle figure chiave dietro il progetto del nuovo stadio e del rilancio del marchio, e successivamente direttore generale del Napoli.

Bain Capital e l’Inter

Da qualche mese, come già abbiamo spiegato, l’Inter si ritrova in una complicata situazione finanziaria, a causa della crisi della sua proprietà, il colosso cinese Suning. Il club nerazzurro è stato messo in vendita, o perlomeno aperto a nuovi investitori, e ha così attirato l’interesse di tanti importanti fondi stranieri. Soprattutto statunitensi, che in questi anni si sono particolarmente interessati al nostro calcio.

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Bain Capital è inserito tra questi, ma ufficialmente non ci sono notizie concrete di offerte o contatti con Suning per trattare la cessione dell’Inter. La società maggiormente vicina a un accordo è BC Partners, anche se nei giorni scorsi si era registrato un allontanamento tra le parti, che potrebbe aprire spiragli per nuovi possibili soci.

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