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Continua il calvario di Isco, che in poco tempo è passato dall’essere uno dei migliori centrocampisti al mondo all’essere uno scarto del Real Madrid. Quali possibilità nel suo futuro?

La situazione di Isco al Real Madrid è ormai un mistero, e sembra sempre più ovvio che non ci sia il minimo interesse da parte di Zidane a dare altre possibilità al centrocampista andaluso. L’ultima di campionato, con la sconfitta interna contro il Levante, ne è stata l’ennesima dimostrazione.

Nonostante il risultato, infatti, Isco è stato tenuto ostinatamente in panchina. Di più, al momento di fare i cambi per cercare di ribaltare il risultato, lo staff tecnico del Real ha scelto di infliggerli l’ennesima umiliazione.

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L’umiliazione col Levante

Nella sfida di sabato, il Real Madrid si è trovato incredibilmente sotto 2-1 in casa contro il Levante. Zidane era assente causa Covid e in panchina c’era il suo vice David Bettoni, ma soprattutto c’erano pochi rincalzi di valore in attacco pronti a subentrare: Bettoni ha fatto entrare Vinicius Jr per Hazard, e poi Mariano Diaz per Benzema; volendo sostituire anche Asensio, sembrava logico che questo potesse essere il momento di Isco.

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Fonte Immagine: @iscoalarcon (Instagram)

Prima di procedere al cambio, però, Bettoni ha telefonato a Zidane per conferme, come si fa di solito in questi casi, e l’allenatore ha dato le sue indicazioni. Così, a meno di dieci minuti dalla fine, il Real Madrid ha fatto entrare Sergio Arribas, ala destra classe 2001, un canterano che aveva già esordito alla seconda di campionato, giocando un minuto appena contro la Real Sociedad, ed era poi stato in panchina contro il Siviglia a dicembre.

La marginalizzazione di Isco nel Real Madrid

È ormai chiaro da tempo che Zidane sta mandando all’andaluso dei messaggi su cosa pensa della sua permanenza al Real. Isco, in stagione, ha finora messo assieme meno di 500 minuti, spalmati su 14 partite: è partito titolare in appena quattro partite, di cui tre di Liga, e solo una volta ha giocato tutti i 90 minuti (in Copa del Rey).

Già nelle ultime due annate il suo minutaggio era calato drasticamente, ma in questi mesi le cose sono addirittura peggiorate. Lo scorso 8 novembre, contro il Valencia, Isco ha giocato la sua partita più lunga in Liga (83′), l’unica in cui ha superato l’ora in campo; poi, da quel momento, è praticamente sparito: fino a metà dicembre solo sporadiche apparizioni di quasi mezzora, dopdiché il minutaggio a partita è sceso al quarto d’ora.

Che problema c’è tra Zidane e Isco?

Difficile dare una risposta. A fine ottobre, le telecamere di Movistar hanno pescato un dialogo tra Isco e i compagni Marcelo e Modric, in cui l’andaluso accusava Zidane: “Se deve cambiarmi, mi toglie al 50° o al 60°, a volte anche nell’intervallo. Se deve inserirmi, mi mette all’80°”. Secondo la stampa, la diffusione di queste parole avrebbe complicato le cose, ma come abbiamo visto poco sopra i problemi tra allenatore e giocatore c’erano da tempo, e dopo quest’episodio Isco ha comunque avuto l’occasione di giocare la sua partita più lunga in Liga.

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Fonte Immagine: @iscoalarcon (Instagram)

Sicuramente il rapporto tra i due ha vissuto un momento di rottura in mezzo alle due parentesi dell’allenatore francese a Madrid, visto che durante il primo ciclo Isco si era affermato come uno dei punti di riferimento dei Blancos e di tutto il calcio spagnolo.

Stando a El Chiringuito, il problema di Isco non sarebbe però solo con Zidane, ma anche con il resto della squadra: a ottobre, prima dell’episodio scovato da Movistar, il centrocampista sarebbe stato accusato dai compagni, assieme a Marcelo, di essere il principale responsabile della sconfitta col Cadice. Una voce che è circolata anche dopo la disfatta in Coppa contro l’Alcoyano, casualmente l’unico match in cui Isco ha disputato 90 minuti. Contro di lui ci sarebbe la pessima forma fisica, ma anche un atteggiamento negativo che non è stato gradito dallo spogliatoio.

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Isco via dal Real?

Più facile a dirsi che a farsi. Isco avrebbe voluto, secondo As, lasciare il club in questa finestra di mercato, come hanno fatto altri giocatori marginalizzati da Zidane, vedi Odegaard e Jovic. Nel corso di questi mesi, il giocatore è stato affiancato a diversi club importanti, come la Juventus e il Manchester United (nell’ottica di un clamoroso scambio con Pogba). Ma il mercato ormai è praticamente finito, e sul piatto di Isco non è mai arrivato nulla di concreto.

Un trasferimento non è cosa semplice, in primo luogo perché il Real si aspetta un certo conguaglio economico, ma poche squadre sarebbero disposte a offrire anche solo 20 milioni per il giocatore, in questo momento, specialmente visto il suo poco convincente stato di forma. Poi c’è il guaio dell’ingaggio, che ammonta a 6,7 milioni di euro l’anno (che ne fanno il dodicesimo giocatore più pagato della rosa, pur essendo uno dei meno impiegati) e dura fino al 2022. L’andaluso rischia di rimanere a Madrid fino alla prossima estate, se non oltre.

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Fonte Immagine: @iscoalarcon (Instagram)

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