Nonostante giochi in seconda divisione, il Troyes è una della squadra più seguite di Francia. Il merito è del tecnico Batlles, il cui obiettivo è riportare il club in Ligue 1
Mai come quest’anno la Ligue 2, la seconda serie del calcio francese, è combattuta per quanto riguarda la lotta promozione. Ci sono infatti sei squadre in nove punti per due posti e mezzo: a comandare la classifica è il Troyes, realtà più importante del Dipartimento dell’Aube che, dopo la retrocessione della stagione 2017/18, si sta riaffacciando nel grande calcio in seguito a varie vicende societarie abbastanza complicate.
In estate infatti, il Troyes è stato rilevato dal City Football Group, diventando così il decimo club a entrare a far parte del portafoglio della holding emiratina. Dopo aver approcciato il Nancy, il CFG ha deciso di buttarsi in provincia, in una realtà media in cui anche gli investimenti extrasportivi – vista la distanza di 150 chilometri circa da Parigi – possono avere sviluppi interessanti. Così, gli sceicchi hanno congedato il precedente proprietario Masoni, acquistando le quote di maggioranza della società.
Un campionato da protagonisti
Ovviamente il primo obiettivo del Troyes è quello di tornare in Ligue 1 e, possibilmente, rimanerci. Non sarà facile, soprattutto dopo due stagioni nelle quali il sogno del ritorno al piano di sopra si è prima infranto ai playoff, per poi sopirsi con l’interruzione causa pandemia. La squadra costruita, come testimonia il primo posto al giro di boa, è competitiva, arricchita da quasi 10 milioni di euro in nuovi arrivi che il City Football Group ha voluto regalare al tecnico Laurent Batlles.
Dopo un inizio un po’ in sordina – due sconfitte nelle prime cinque partite -, il Troyes ha cominciato a macinare punti mettendo sotto quasi tutte le dirette concorrenti per la promozione. Ad accorciare la classifica è stato infatti qualche pareggio di troppo, alcuni subiti in rimonta, che però non hanno modificato l’approccio ai match e l’attitudine della squadra allenata da Batlles. Che, tra gli allenatori emergenti di Francia, in ottica futura è quello più quotato.
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Batlles, l’uomo in più
A 45 anni Laurent Batlles è alla prima vera esperienza su una panchina importante, ma lavora, parla e si approccia al calcio professionistico con grande maturità. Incredibile a dirsi, soprattutto per chi lo ricorda da calciatore, spesso nervoso e talvolta rissoso, infiammare una piazza già calda di suo come quella di Marsiglia. Una sorta di genio e sregolatezza, che dalle parti del Velodrome, almeno al principio, vedevano come una sorta di erede di Cantona.
Niente di tutto ciò, perché la carriera in campo di Batlles non ha toccato grandi apici, pur essendo comunque stata complessivamente buona. Gli inizi nel settore giovanile del Saint-Etienne lo hanno introdotto al lavoro di allenatore, a Troyes – con l’arrivo della nuova proprietà – si è guadagnato la riconferma proprio per come fa giocare la squadra.
“Giochiamo il calcio più bello di Francia? – ha detto in una recente intervista – Può darsi, l’anno scorso si diceva questo ma alla fine non siamo riusciti a centrare la promozione. La realtà è che il calcio migliore è solo quello che porta risultati”. Pragmatico, introverso, poco avvezzo a stare davanti alle telecamere, Batlles preferisce la carta al video perché così può solo essere, e non per forza apparire.
Stade du Hameau 📍
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.#PAUFCESTAC ici à 19h00 ⏰💣 pic.twitter.com/udVydwJjHH— ESTAC Troyes (@estac_officiel) January 23, 2021
Come gioca il Troyes di Batlles
Come ribadito più volte dal diretto interessato, il calcio di Batlles non è solo tecnica ma anche lavoro psicologico: “È molto importante che un calciatore pensi durante la partita, perché se io mi adatto a cercare nuove soluzioni è giusto che lo facciano anche loro” ha detto il francese. Che, in campo, aveva iniziato schierando un 3-4-3 “visto che il rombo dà certe garanzie” ma di recente, visto che l’avversario va “studiato e rispettato”, ha proposto un sistema molto più simile a un 3-1-4-2.
Batlles ha uno staff che quotidianamente gli sottopone analisi, dati e statistiche sulla squadra e sui futuri avversari: “Decodifichiamo ogni numero e lo traduciamo in campo”. Il Troyes ha uno stile molto spregiudicato e, proprio per questo, è una squadra che difende con i tre centrali molto alti, cercando di tenere l’avversario il più possibile lontano dalla propria porta.
Quando giocava, Batlles si muoveva cercando spazi liberi in cui inserirsi, e da questo concetto è partito per poter spiegare ai suoi ragazzi ciò che vuole sul campo. Il Troyes ha valori tecnici importanti: dal centravanti Touzghar all’interessante centrocampista Koamé, passando per il capitano Giraudon e finendo al portiere Gallon, tra i meno battuti del campionato, Batlles ha dato fisionomia a una squadra che, qualora dovesse riuscire a tenere questi ritmi, non potrà non centrare la promozione in Ligue 1.
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