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La Masia sta tornando centrale nella strategia del Barcellona, che in tempi di crisi ha deciso di rinnovarsi puntando sui talenti del vivaio

Quando poco più di un anno fa Ernesto Valverde lanciava in prima squadra un giovanissimo Ansu Fati, i tifosi del Barcellona quasi si stupirono vedendo finalmente un altro prodotto del vivaio affacciarsi in prima squadra dopo così tanti anni. Effettivamente, la generazione post Guardiola non è mai stata generosa in tal senso. tutt’altro: per anni, fan e giornalisti catalani si sono interrogati sul perché la mitica Masia non producesse più il talento di una volta.

In realtà non è così, o meglio non proprio, perché se da una parte è vero che sarà difficile per il Barcellona trovare i nuovi Xaxi, Iniesta, Busquest e Puyol, dall’altra Ronald Koeman sta provando a riprendere in mano un canovaccio che già Ernesto Valverde aveva cominciato a recuperare. Ovvero, com’è intuibile, il Barcellona sta riprovando a puntare sui propri giovani, dando fiducia a quello che per anni è stato il miglior settore giovanile del mondo.

Ed è probabilmente per questo motivo che i dirigenti blaugrana, senza fortuna, in questo mese di gennaio hanno provato a (ri)portare in Catalogna Eric Garcia, scippatogli qualche anno fa dal Manchester City. Il centrale difensivo rientra in quel processo di svecchiamento e rivoluzione che il Barcellona sta imbastendo da un anno a questa parte, ora amplificato per via dei danni economici provocati dall’emergenza sanitaria.

ronald araujo

Fonte immagine: @LM_1292 (Twitter)

Koeman sta ricostruendo il Barcellona

Ma come sta lavorando in tal senso Koeman? In primis, va specificato come la dirigenza gli abbia comunicato che l’annata può considerarsi di transizione. Tradotto: proviamo a vincere qualcosa se riusciamo, ma la cosa fondamentale è lavorare per il futuro. Infatti, nonostante il Barcellona non sia riuscito a mettere le mani su Garcia, Koeman ha comunque dato una rinfrescata alla difesa, inserendo due talenti molto interessanti come Ronald Araujo e Oscar Mingueza.

Ma non solo, per in questa prima parte di stagione – oltre al fortissimo Pedri, che non proviene da La Masia ma è un classe 2002 – hanno assaggiato la prima squadra anche il centrocampista del 2003 Ilaix Moriba e l’americano Konrad de la Fuente, esterno sinistro offensivo di due anni più vecchio. Su di loro Koeman punta molto e non è infatti un caso il fatto di vederli sempre più spesso nella lista dei convocati della prima squadra.

https://www.youtube.com/watch?v=-YrNWI0EhGg

Il record è di Guardiola

Nonostante l’olandese stia facendo un buon lavoro dal punto di vista della valorizzazione dei giovani, va detto che come Pep Guardiola al Barcellona non se ne sono più visti. In quattro stagioni, il manager del City ha fatto esordire ben 22 prodotti de La Masia, una media di quattro e mezzo a stagione. Nel mazzo di nomi c’è chi ha fatto la storia recente del club come Sergio Busquets ma anche una serie di ragazzi facilmente dimenticabili.

Il punto però è un altro, ovvero l’attitudine palesata da Guardiola, che ha vinto portando ugualmente avanti una filosofia societaria che, lo stesso catalano, aveva già sposato entrando a lavorare per il settore giovanile. Thiago, Barta, Nolito, Deulofeu e Rafinha sono gli altri nome che meritano menzione, mentre Sergi Roberto ancora oggi fa parte attiva della rosa del Barcellona.

Puig

Fonte: @ricardpuig (Instagram)

Gli anni successivi de La Masia

Dal 2012 in poi La Masia ha imboccato una parabola discendente dalla quale non sembra ancora essersi ripresa. Se per il compianto Tito Vilanova e Gerardo Martino il vivaio sembrava quasi non esistere, con Luis Enrique si è evidenziata una live inversione di tendenza. Sotto l’attuale commissario tecnico della Spagna hanno esordito 15 calciatori del vivaio, con Munir e Aleñá come rappresentanti massimi.

https://www.youtube.com/watch?v=y–nOnXAOLU

Ansu Fati, Riqui Puig, Araujo e Collado, tutti in squadra ancora oggi, sono invece stati lanciati da Valverde, un allenatore al quale un carattere introverso non ha mai permesso di essere amato. Però l’ex Athletic ha fatto un buon lavoro, soprattutto se giudicato a posteriori. Molti dei ragazzi passati sotto la sua gestione – per esempio Cucurella e Carles Perez – oggi stanno facendo bene altrove, mentre c’è chi si è perso e chi, semplicemente, non è mai esploso.

In rosa, oggi il Barcellona ha diversi calciatori prodotti da La Masia. Alcuni sono nel pieno della loro carriera, altri invece rappresentano nuove proposte molto importanti. Koeman sta lavorando nella direzione giusta perché, soprattutto in tempi di crisi, c’è bisogno che il settore giovanile torni a essere un vero valore aggiunto. Come con Guardiola e, prima ancora, con l’indimenticato e indimenticabile Johan Cruyff.

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