In un’epoca di calcio senza pubblico, il CIES Football Observatory ha realizzato uno studio per capire quali squadre stanno facendo meglio e quali peggio.
Uno dei temi su cui ci si interroga di più, in ambito calcistico, da qualche mese a questa parte è l’effetto che le misure anti-pandemiche hanno avuto sul rendimento delle squadre, a fronte anche di competizioni spesso segnate dalla discontinuità nei risultati dei club, come stiamo vedendo bene in Serie A.
Le partite ravvicinate e i numerosi infortuni, a cui si aggiungono gli stop in caso di positività, oltre che la ridotta preparazione estiva, stanno sicuramente influendo molto sul gioco a cui stiamo assistendo in questa stagione, come abbiamo visto. Ma spesso ci si chiede anche se giocare senza tifosi stia cambiando effettivamente qualcosa, così il CIES Football Observatory ha deciso di dedicarci uno studio per capire quale squadra starebbe beneficiando maggiomente dalla situazione.
Calcio senza pubblico: chi vince di più
Lo studio del CIES rivela in realtà un dato facilmente immaginabile: la squadra che, nei Top 5, sta andando meglio in casa anche senza i suoi tifosi è l’Atletico Madrid. Conclusione abbastanza ovvia, visto che tra i cinque principali campionati europei, la Liga è l’unico che sembra avere un dominatore certo, che è appunto l’Atletico, con una sola sconfitta in campionato, due pareggi, sette punti di vantaggio sul Real Madrid secondo e una partita ancora da recuperare.
I Colchoneros hanno vinto 13 partite su 15 in casa dallo scoppio della pandemia, ottenendo una percentuale dell’86,7%. Seguono, in questa speciale classifica, Real Madrid, Bayern Monaco, Manchester City e Paris Saint-Germain. A sorpresa, considerate anche le critiche delle ultime settimane, la prima delle italiane è la Roma, che si piazza in settimana posizione con una percentuale del 68,8%, alla pari però di Inter e Atalanta.
Cosa succede fuori dai Big 5
Questi i risultati relativi ai principali campionati europei, ma i veri dominatori del calcio senza pubblico dei tempi della Covid-19 stanno altrove. Tra le squadre prese in considerazione, e che dallo scorso aprile hanno disputato almeno dieci match casalinghi, ce ne sono due con una percentuale di vittorie del 100%.
La prima sono i Glasgow Rangers, da poco tornati alla massima divisione e oggi, sotto la guida di Steven Gerrard, una delle rivelazioni d’Europa: in testa al campionato con 23 punti di vantaggio sul Celtic, i Rangers sono anche in corsa in Europa League. La seconda è invece il sorprendente Bodo/Glimt, l’ex-club del milanista Hauge, fresco vincitore del suo primo campionato norvegese.
Ci sono anche delle squadre che, per contro, nell’epoca del calcio senza pubblico non sono mai riuscite a vincere in casa: gli egiziani dell’Al Ittihad, i kuwaitiani dell’Al-Yarmouk, i danesi del Lyngby, i finlandesi del RoPS, gli iraniani dello Zob Ahan, i cinesi del Dalian Pro, i giapponesi del Vegalta Sendai e i peruviani del Deportivo Municipal. Tra di essi, anche due club dei Top 5: il Colonia e il Digione, entrambi terz’ultimi, rispettivamente in Bundesliga e in Ligue 1.
Cosa significa lo studio del CIES
In realtà, i dati raccolti dal CIES sui risultati nel calcio senza pubblico ci dicono poco o nulla di concreto: l’analisi statistica, infatti, ha un valore di pura curiosità e non stabilisce un legame di nessun tipo tra i risultati del periodo preso in considerazione e l’assenza di pubblico negli stadi.
Anche perché altri studi hanno già dimostrato che, nonostante questo fattore, a livello generale i club non stiano vincendo né di meno né di più in casa rispetto alla scorsa stagione. I risultati dell’Atletico Madrid risaltano anche in virtù della deludente stagione scorsa (terzo a 17 punti dalla vetta, e davanti al Siviglia solo per la differenza reti), mentre squadre come Real Madrid, Bayern, PSG, ma pure l’Inter, si trovano più o meno in linea coi risultati della scorsa stagione.
In definitiva, la chiusura degli stadi al pubblico non sembra aver influenzato in maniera determinante ciò che avviene in campo, anche se i suoi effetti sui bilanci delle società sono innegabili. I dati ci mostrano che solitamente chi è andato bene in casa nell’ultimo anno, lo ha fatto anche in trasferta (vedi i casi di Bodo/Glimt e Rangers), e chi nelle mura amiche è andato male, non ha fatto meglio lontano da esse.
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