L’Ascoli mette a segno un colpo importante, prelevando dal Frosinone Federico Dionisi: ecco come l’esperto attaccante può integrarsi nella formazione bianconera
Ultimo in classifica, ma primo sul mercato. Questa è la situazione dell’Ascoli, ancorato in fondo alla graduatoria della Serie B e voglioso di risalire al più presto la china per raggiungere una salvezza che avrebbe del miracoloso. Dopo una disastrosa partenza in campionato, caratterizzata dalle poco fortunate gestioni tecniche di Valerio Bertotto e Delio Rossi, la formazione bianconera ha trovato il suo equilibrio sotto la guida di Andrea Sottil.
Le ultime partite lasciano ben sperare sul piano del gioco e dei risultati, ma i marchigiani hanno ancora molto da fare per uscire dalla zona retrocessione. Un aiuto importante è arrivato dalla società, con diversi acquisti interessanti tra cui quello di Federico Dionisi. L’attaccante nato a Rieti, dopo 6 stagioni e mezzo con 209 presenze e 63 gol, lascia dunque la sua amata Frosinone per inseguire una nuova sfida.
Livorno: il primo amore dopo tanta gavetta
Per Dionisi comincia dunque una nuova avventura, in una carriera che ha avuto il gol come denominatore comune. Fin dalle sue prime esperienze calcistiche, infatti, l’attaccante mostra un feeling innato con la porta avversaria. Segna infatti 17 gol in Serie D con il Monterotondo e per poi totalizzare 29 in 4 stagioni disputate in C2 tra Cisco Roma e Celano.
Grazie al suo senso del gol così sviluppato, nell’estate del 2009 viene acquistato dal Livorno. Dopo aver totalizzato le sue prime esperienze in Serie A, nel mercato di gennaio viene ceduto in prestito alla Salernitana. Si tratta della prima esperienza in B per Dionisi, che non patisce minimamente l’impatto con la categoria segnando 10 gol in 18 partite.
In estate torna al Livorno, dove diventa uno dei giocatori più importanti. Grazie anche ai suoi gol, la compagine amaranto torna in massima serie al termine della stagione 2012/13. Potrebbe profilarsi dunque il primo campionato in Serie A per Dionisi, che invece viene ceduto in prestito all’Olhanense. Con i portoghesi conferma le sue doti realizzative centrando la porta avversaria 8 volte in 24 apparizioni.
L’arrivo a Frosinone e l’impatto con la Serie A
Nonostante il buon rendimento offerto in Portogallo, Dionisi sente forte il richiamo dell’Italia e accetta la proposta del Frosinone. A partire dalla stagione 2014/15 diventa un’icona assoluta della piccola società ciociara, capace nel giro di 6 anni di conquistare le prime 2 promozioni in Serie A della sua storia. Rispetto alla precedente esperienza livornese, Dionisi viene considerato un punto cardine per mantenere la categoria. L’attaccante non delude le attese soprattutto nella stagione 2015/16, con 9 reti in 32 presenze.
Il suo buon bottino, tuttavia, non basta ai laziali per evitare il ritorno tra i cadetti. Al di là dell’altalena tra Serie A e B, la storia d’amore tra Dionisi e il Frosinone sembra non avere fine. Qualcosa però s’incrina nel corso di questa stagione, quando l’attaccante gioca con sempre minore frequenza e la società fa altre scelte sul mercato ingaggiando il giovane Vincenzo Millico dal Torino. Non mancano le offerte per l’attaccante, che decide di accettare quella arrivata dall’Ascoli. In palio una salvezza assai complicata: un traguardo che, se raggiunto, sarebbe tra i più significativi della sua carriera.
Come giocherebbe Federico Dionisi nell’Ascoli
Dionisi è una seconda punta, dotata di un’ottima struttura fisica e ben dotata anche sul piano tecnico. Il suo curriculum parla di un attaccante che ha il gol nel sangue, ma che sa anche vestire i panni del suggeritore avendo ottimi numeri sul piano degli assist. La sua duttilità tattica lo porta inoltre ad occupare nel migliore dei modi anche il ruolo di esterno offensivo, sia a destra che a sinistra.
Nel 4-3-1-2 adoperato ultimamente da Sottil, Dionisi giocherebbe come uno dei due riferimenti offensivi. La sua attitudine nel giocare con e per la squadra lo dovrebbe portare a trovarsi alla perfezione con tutti i compagni di reparto: da attaccanti più puri come Simeri e Tupta a giocatori maggiormente dotati sul piano tecnico che possono agire anche sulla trequarti come Bajic, Cangiano e Ninkovic.
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