La Lega Calcio ha pubblicato il bando dei diritti tv Serie A per il prossimo triennio: ecco tutto quello che c’è da sapere
Nella giornata di lunedì 4 gennaio 2021 la Lega Calcio ha finalmente pubblicato il bando di assegnazione dei prossimi diritti tv Serie A. Si tratta di un lungo documento all’interno del quale sono contenute tutte le direttive, le caratteristiche e i paletti da soddisfare per permettere ai vari broadcaster di trasmettere il campionato italiano nel prossimo triennio.
L’attuale vincolo – che prevede il 70% di Serie A in esclusiva sulla piattaforma satellitare Sky e il restante 30% in esclusiva sulla OTT DAZN – scadrà infatti nel prossimo mese di giugno. L’obiettivo della Lega è quello di raccogliere complessivamente 1,15 miliardi di euro all’anno, con la novità parallela della possibile inaugurazione di un canale tematico a parte, che gli stessi vertici del calcio italiano cureranno in prima persona.
Bando diritti tv Serie A: le tre fasi
Sono tre le fasi di vendita dei diritti tv Serie A programmate dalla Lega Calcio. In prima istanza, si partirà con le offerte dei broadcaster tradizionali, i quali avranno a disposizioni due pacchetti da acquistare. Nel caso le cose non andassero come da previsione – per intenderci: la Lega non dovesse essere soddisfatta dalle proposte economiche – potranno inserirsi degli intermediari indipendenti, i quali decideranno se, come e dove eventualmente piazzare tali diritti.
Non è escluso quindi, come già detto in precedenza e annunciato mesi fa proprio dal presidente Paolo Dal Pino, che si arrivi al tanto agognato canale tematico, confezionato e poi redistribuito alle varie piattaforme che intenderanno implementarlo ai propri servizi. Nel 2018 ci provò Mediapro, ma la trattativa fallì e, a posteriori, si potrebbe dire per fortuna, visto ciò che è successo in Francia di recente.
Diritti tv Serie A: vendita, prezzi e obiettivi
Nel caso in cui il canale della Lega prendesse forma, dovrà per forza garantire gli 1,15 miliardi di euro annui di cui sopra. È questa la cifra minima che i vertici del calcio italiano hanno previsto come introito per ripartire i diritti tv Serie A del triennio 2021-2024. Compresa, ovviamente, la raccolta pubblicitaria, possibilmente portata avanti da advisor che verranno poi successivamente individuati.
Per quanto riguarda invece i prezzi dei pacchetti riservati ai braodcaster, la Serie A ha previsto due modalità di vendita alternative: per piattaforma o mista. Nel primo caso, verranno messi a disposizione tre pacchetti comprendenti tutte e 380 le partite per satellite (il cui prezzo minimo parte da 500 milioni l’anno), digitale terrestre (400 milioni l’anno) e via web (250 milioni l’anno) ma quest’ultima in co-esclusiva con il canale.
Tre saranno anche i pacchetti previsti per la vendita mista. Il primo offre 266 partite in esclusiva per satellite, digitale e OTT con un prezzo base di 750 milioni di euro. Il secondo 114 partite per satellite, digitale e OTT, partendo da 250 milioni di euro. Il terzo, infine, mette a disposizione 114 partite esclusivamente per la ritrasmissione OTT e viene stimato in 150 milioni di euro base.
Gli scenari previsti
Nel caso in cui la Lega Calcio riuscisse a raccogliere i fatidici 1,15 milioni di euro senza difficoltà, i diritti tv Serie A verranno venduti per piattaforma. Tradotto per gli abbonati: facilmente si potrà vedere l’intero campionato per tre anni potendo scegliere anche dove, compreso il canale tematico della Lega che, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe costare 29,90 euro al mese e comprenderà, oltre a tutte le 380 partite stagionali, anche molti magazine di approfondimento e altre esclusive.
In caso di vendita mista, il cliente – a seconda di quali e quante offerte verranno avanzate – potrebbe ritorvarsi a dover sottoscrivere ben tre abbonamenti per fruire dell’intera Serie A. Uno scenario nuovo per il calcio italiano, che televisivamente parlando arriva da decenni di monopolio satellitare. Le somme finali verranno comunque tirate il 26 gennaio, il giorno della deadline per presentare le varie offerte.
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