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In casa Milan tiene banco il tema del rinnovo di Calhanoglu: il turco è uno dei migliori centrocampisti del campionato ma ha pretese economiche molto alte e parecchie pretendenti. Cosa faranno i rossoneri?

Hakan Calhanoglu è sicuramente una delle stelle del Milan attuale, rinato soprattutto nel post lockdown grazie – non solo, ma soprattutto – alla grande crescita del numero 10 turco. Per questo in questi giorni si sta scaldando la trattativa che dovrebbe portare l’ex Leverkusen al rinnovo di contratto con i rossoneri. Una firma, quella che dovrebbe apporre nero su bianco Calhanoglu, tutt’altro che scontata.

 

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Il condizionale è infatti d’obbligo, perché al momento i segnali non sono particolarmente incoraggianti. Il tema centrale, ovviamente, riguarda il nodo ingaggio; secondo quanto riportato dalle maggiori testate nazionali l’entourage del turco avrebbe chiesto un aumento fino a 6 milioni di euro netti a stagione, mentre la dirigenza a oggi si è fermata a un’offerta che oscilla tra i 3 e i 3,5 milioni di euro.

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Fonte immagine: @hakanc10 (Twitter)

Calhanoglu e il fattore mercato

Il che può rappresentare un problema, perché Calhanoglu – contrariamente a un anno fa – sul mercato pare aver (ri)trovato diversi estimatori, e quindi una margherita da sfogliare che va ben oltre le offerte e le aspettative rossonere. Infatti, in questi mesi pare che Juventus, PSG e Atletico Madrid abbiano fatto più di un sondaggio per un calciatore che, in scadenza, può fare gola a molti.

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Le richieste per il rinnovo, d’altro canto, sono alte e il Milan sta operando dal punto di vista economico in direzione diametralmente opposta. Basta super ingaggi, priorità a profili giovani con margini di crescita e potenzialmente da plusvalenza. In questo identikit Calhanoglu non si incastra, a meno che Maldini e Moncada decidano di trasformarlo nell’uomo chiave della squadra.

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Fonte immagine: @hakanc10 (Twitter)

Insostituibile o sacrificabile?

Il Milan può quindi eventualmente fare a meno di Calhanoglu? Molto democristianamente, sì e no. Sì, perché nel calcio vale sempre la cara vecchia regola secondo la quale tutti sono utili ma nessuno è indispensabile. Se le condizioni per trattenere il turco non dovessero soddisfare i paletti imposti dalla proprietà, Calhanoglu partirà.

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Viceversa, Maldini potrebbe anche decidere di spingere per una sua permanenza portando come argomentazione i numeri messi insieme da Calhanoglu nell’ultimo anno. Per esempio, l’ultima stagione lo ha visto assoluto protagonista con 11 gol e 9 assist, numeri implementati principalmente sotto la gestione Pioli e al rientro dopo la sosta forzata.

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E, quest’anno, Calhanoglu ha di nuovo cominciato abbastanza bene, distribuendo 5 gol e altrettante assistenze in 17 apparizioni. Ovviamente, qualora il 10 lasciasse Milano, la società non potrebbe permettersi di sbagliarne la sostituzione.

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In tal senso si stanno sprecando i nomi: sfumato Szoboszlai, il nuovo obiettivo è Florian Thauvin del Marsiglia. Profilo differente, ma di indubbia qualità, che permetterebbe al Milan uno switch di qualità a una perdita comunque grave, dolorosa e tecnicamente importante.

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